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Calcutta, le canzoni di Evergreen: citazioni e curiosità articolo

Nuovo lavoro per Edoardo d’Erme, in arte Calcutta. Un disco,‘Evergreen’ (questo il suo titolo), che contiene hit già entrate nel cuore dei fan, come i primi tre singoli “Pesto”, ”Orgasmo” e ”Paracetamolo”.

In un’intervista Edoardo racconta: “Alla fine non sono un musicista, mi sono ritrovato a farlo, ma mi sono dovuto rimboccare le maniche, tanta gente diceva che non sapevo fare niente, due accordi e basta. Volevo un po’ rispondere con questo album. Volevo tirare un sassolino alla nuca a quello che diceva che non sapevo suonare”. Questo disco è, dunque, un po’ una rivalsa su tutte le persone che dicevano che ormai “l’indie è morto” e “tanto diventano tutti pop”. Ecco l’elenco delle tracce presenti nel disco.

1. Briciole

Questa canzone ricorda molto una ballad anni 60. E’ un pezzo dolce, tranquillo, sicuramente non paragonabile allo stile presente in “Pesto” o “Orgasmo”. Forse nel complesso è la traccia che più si allontana dal mood del disco. Molto spesso, quando si ascolta Calcutta, si tende a pensare al mainstream e quindi i testi passano in secondo piano. In questo brano però, il testo sembra fondamentale per la riuscita del senso generale della canzone.

"Ti ricordi?
Andavamo a passeggiare nei ricordi
Come non ho fatto più"

2. Paracetamolo

Uno dei tre singoli di “Evergreen”, sicuramente quello più quotato per diventare il tormentone delle prossime settimane. Probabilmente questo brano ha il testo più no-sense del disco, ma è anche quello con la melodia più orecchiabile, insieme a “Pesto” e “Orgasmo”. Infondo l’indie è un po’ no-sense, ed è questo che lo rende unico. Su youtube, per ora, conta più di un milione di views.

"Lo sai che la Tachiprina 500 se ne prendi due diventa mille?"

3. Pesto

Secondo singolo del disco uscito il 2 febbraio. “Pesto” parla di una storia finita male, e di un rifiuto subito dal ragazzo. Un pezzo studiato in ogni dettaglio, soprattutto nel ritornello. Una trovata semplice ma efficace, infatti senza quel ”wee deficiente” probabilmente ‘Pesto’ non avrebbe mai avuto questo successo. Oltre 5 milioni di visualizzazioni su youtube.

"Mi hai lasciato nei sospiri nel letto
Un filo di voce
Un filo di ferro dentro l'orecchio"

4. Kiwi

Considerato da Calcutta uno dei pezzi più riusciti del disco, insieme a “Paracetamolo”. In un’intervista per il giornale “Rolling Stones”, il cantante racconta “Poi girava un vecchio video in cui parlavo di un brano che non riuscivo a finire, era Kiwi, alla fine ci sono riuscito”. Questo pezzo è uno dei due (l’altro è Hübner) con un featuring, con Francesca Michelin, con cui Calcutta dichiara di trovarsi molto bene.

"Smettila di litigare
Metti le scarpe più brutte che ti porto a ballare
Fammi vedere i calci sui denti
Che non mi riesci più a dare"

5. Saliva

Questa canzone girava già su youtube in un live di Calcutta di giugno 2014. Qui la dolcezza e la malinconia si fondono in modo equilibrato. “Saliva” è la canzone d’amore dell’album, se così si può definire. Un concetto di amore in Calcutta è totalmente stravolto. L’artista prende in considerazione tutto quello che per descrivere una donna non sarebbe venuto mai in mente a nessuno. E alla fine può risultare davvero fastidioso o semplicemente geniale.

"La stella più buona che ho
E non mi parli mai
La cosa più bella che hai è che non parli mai"

6. Dateo

Traccia strumentale che presumibilmente riassume le sonorità del disco.

7. Hübner

Canzone dedicata all’ex calciatore Dario Hübner. Secondo la rivista “Rolling Stones” la canzone si può definire “una metafora con enigmi di autobiografia ferroviaria: un treno fermo che va a Venezia, la stazione di Fondi (vicino Sperlonga, appunto), un giubbotto e il proposito di non lasciarci soli mai a consumare le unghie”. Calcutta dichiara che “è una canzone che racconta l’importanza di tenere strette le persone che contano”.

"Io certe volte dovrei fare come Dario Hubner
E non lasciarti a casa mai a consumare le unghie"

8. Nuda nudissima

Pezzo che forse stona un po’ con i temi trattati nel disco, Calcutta infatti racconta che “è un po’ un reportage della fine del tour. La vita dissoluta, gli incontri, i riferimenti sessuali. Cito Raffaella Carrà come figura retorica. È come dire… un’immagine. Come quando si dice un Marcantonio”.

"Nel mentre arriva il treno
Io sbatto il muso al cielo
E non vorrei andare via"

9. Rai

“E’ nata per ridere dopo la mia partecipazione a Quelli che il calcio. È una canzone quasi… Mediaset. Sembra la sigla di un programma brutto” dichiara l’artista durante un’intervista. Questa canzone è un po’ una presa in giro, andando avanti con l’intervista infatti Calcutta dice che “la canzone è per dire: se a voi piace anche la musica così, la sappiamo fare”.

"La notte su Corso Sempione
Le stelle son sempre le stesse"

10. Orgasmo

Hit indiscussa di Evergreen. Pubblicata il 5 dicembre 2017 (disco d’oro), sfiora ormai gli 8 milioni di visualizzazioni su youtube. Questa canzone non è mai passata in radio poiché ritenuta troppo volgare per gli standard. Eppure, nonostante questo, è rimasta nelle nostre orecchie per molto più tempo di quanto ci si aspettasse. Anche in questo caso il testo è fondamentale nella riuscita del pezzo, probabilmente studiato nei minimi particolari.

"Servirebbe un secondo più all'anno
Per fare un respiro profondo
Per rilassare le spalle
Tanto tutte le strade mi portano alle tue mutande"

In sostanza, bel disco Edo.

Susanna Galli

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