
E’ il caso di Factanza, start-up innovativa frutto della mente della 24enne Bianca Arrighini, co-founder dell’azienda, che “Forbes” ha inserito nella lista degli under 30 più influenti in Italia. Raggiungere i giovani con informazione di qualità, utilizzando il loro linguaggio: di questo si occupa ormai da tre anni la pagina Instagram di Factanza, che ad oggi conta 499mila follower. Come si informano oggi i giovani e qual è il modo migliore per raggiungerli? Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Bianca per cercare di capirne di più.
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L’attualità su misura per i giovani: come nasce Factanza
Diplomata al Liceo Classico “Gonzaga” di Milano, Bianca si è poi laureata all'università “Bocconi” e conseguito un Master in Management alla “IE Business School” di Madrid. Ma è proprio durante la carriera universitaria che Bianca si rende conto di come non ci fosse effettivamente nessuno, tra i media tradizionali, in grado di rivolgersi alla sua generazione. ”Al terzo anno di università - racconta Bianca - ”io e Livia Viganò, l’altra founder, ci siamo accorte che i media tradizionali non parlavano alla nostra generazione e che i nostri amici non leggevano i giornali, nonostante fossero tutti molto interessati e curiosi. alle tematiche attuali. All’epoca non c’era ancora informazione su un social come Instagram, dedicato per lo più a foto e meme. Per cui abbiamo deciso di portare informazione di qualità, utilizzando il linguaggio che apparteneva a quelle piattaforme, in particolare Instagram”. Un linguaggio più semplice e diretto - quindi efficace - ma senza dare nulla per scontato, “uno dei motivi che ha allontanato i ragazzi dall’informazione tradizionale”, rivela Bianca. Far sì che l’informazione raggiunga anche i nativi dei social, cioè i giovani: questa è la missione di Factanza.L’informazione ai tempi dei social: le pillole di Factanza
Un’informazione che oggi viaggia a ritmi spediti, ecco perché i più giovani hanno bisogno di essere ben "indirizzati", anche e soprattutto per potersi orientare nel mondo: “Factanza nasce perché crediamo che l'informazione sia alla base di una società che funziona. Un ragazzo informato è una persona che fa scelte consapevoli e può avere un impatto sulla società che lo circonda”. I giovani sono tra i maggiori fruitori di social media, ”un mezzo per raggiungere tutti coloro che altrimenti non riusciresti a raggiungere”. Tra i meriti di Factanza c’è la capacità di spiegare l’attualità in modo semplice, regalando agli utenti vere e proprie pillole d’informazione, senza però trattare gli argomenti con superficialità.Non solo, anche tematiche - a prima vista complesse - come la pandemia o la guerra in Ucraina, possono essere trattate in modo semplice, ma concreto. ”Partendo dalla pandemia, ad esempio, sui social sei fuori dalle logiche del clickbait. Anche qui puoi fare ‘titolacci’, ma dopo un secondo la community segnala l’errore e smette di seguirti. Si crea un rapporto di fiducia che hai poi l’onere di mantenere. Per quanto riguarda la guerra invece, siamo cresciuti di 200mila follower nei primi mesi, in un momento dove le persone volevano reperire informazioni instantanee una piattaforma come Instagram permetteva alle persone di rimanere aggiornata, mentre gli articoli di giornale arrivavano dopo”.
Conflitto generazionale: i media e la politica non parlano ai giovani (nonostante TikTok)
Tuttavia molte testate d’informazione continuano a sottovalutare il fenomeno social, rimanendo così un punto interrogativo soprattutto per i più giovani. L’idea di un’informazione universale, cioè rivolta a tutti, sembra così tramontare in favore di logiche generazionali. In poche parole, i media tradizionali oggi non riescono a raggiungere la Gen Z: “Premettendo che il giornalismo italiano è a se stante rispetto al contesto internazionale. Secondo me i grandi quotidiani hanno fallito nel momento in cui si sono spostati dal cartaceo all’online, continuando a ragionare in ottica di quantità di vendite, e non di qualità. Sul web è nato il clickbait, la fiducia degli utenti è scesa e i ragazzi - nati in un contesto simile - si tengono alla larga dall’informazione tradizionale. Altri elementi poi, come i social stessi, hanno contribuito ad incrementare un distacco generazionale sempre più marcato con l’informazione tradizionale che non parla ai giovani, ma ai più grandi” spiega Bianca.Risultato? Le istanze e i bisogni dei giovani vengono sempre più spesso ignorati. Naturale in un Paese la cui età anagrafica - stando ai dati Istat - si aggira intorno ai 46 anni, facendoci guadagnare il secondo posto per popolazione più anziana del mondo nel 2021. ”L’elettorato giovane è in minoranza rispetto a quello adulto, quindi dimenticato e non ascoltato” afferma Bianca che conclude: ”Adesso c’è questo disperato tentativo di accaparrarsi voti su TikTok ma nei programmi dei partiti non c’è quasi niente per le nuove generazioni. E non c’è traccia di soluzioni a problematiche complesse come il lavoro per i giovani, o la riforma dell’istruzione”.
Data pubblicazione 9 Settembre 2022, Ore 11:27