
Il risultato è un senso di disagio - ma anche di spaesamento - vissuto dai giovani. Da qui nasce l’attività di Carolina Sansoni, 30enne romana co-founder di Talkin Pills, una pagina Instagram che aiuta i giovani a muovere i primi passi dopo gli studi con pillole di informazione quotidiana. Rispondere alle esigenze dei giovani in modo chiaro ed efficace, supportandoli nella ricerca di un’occupazione: questa la mission di Talkin Pills, che ha valso alla fondatrice - tra le altre cose - il riconoscimento della celebre rivista Fortune nella categoria giovani Under 40 che stanno cambiando il Paese. Abbiamo fatto due chiacchiere con Carolina Sansoni, per conoscere meglio la sua storia e approfondire le dinamiche tra i giovani e il mondo del lavoro.
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Chi è Carolina Sansoni: la formazione all’estero e la nascita di Talkin Pills
Una storia, quella di Carolina, che parte da Roma - passa per il Regno Unito, ma anche per New York - e prosegue di nuovo nella Capitale. Dopo le scuole internazionali è andata a Londra dove ha studiato Comunicazione & Marketing - settore Fashion Business - all’Istituto Marangoni: ”Mi sono laureata dopo tre anni dopodiché ho fatto un master in Business Management, tra Londra e New York, che mi ha aiutato a formarmi da un punto di vista diciamo economico, ma è stata l’esperienza nella società di consulenza KPMG ad avermi dato le basi della formazione. Un contesto che suggerisco perché ti fornisce gli strumenti pratici che non vengono insegnati all’università”.Dopo queste esperienze Carolina ha poi lavorato cinque anni in un’agenzia pubblicitaria, dividendosi tra Roma e la sua amata Londra. Nel frattempo crea la start-up Denoise Design, un e-commerce di moda orientato a supportare i giovani designer emergenti. Ma è stato durante il lockdown del 2020 che la 30enne romana ha avuto l’illuminazione, facendo nascere Talkin Pills. Un progetto come ci dice lei stessa ”nato per passatempo, per cercare di dare qualche spunto di riflessione e motivazionale in un periodo complicato”.
”Abbiamo iniziato facendo dirette con professionisti di diversi settori del mondo del lavoro. Piano piano è diventata una pagina che tratta il mondo del lavoro a 360 gradi raccontando anche lavori che stanno andando un po’ perduti come quelli legati all’artigianato. Ma non solo, trattiamo anche news, spunti, segnalazione di opportunità. Un mix di tutto dove un ragazzo tra i 18 e i 30 può trovare un bignami del mondo del lavoro attuale” ci racconta Carolina. Insomma, quello che era nato per gioco è diventato poi un vero e proprio progetto che consiste oggi in un canale media ma anche in un’agenzia creativa, pronta ad inaugurare anche una piattaforma di formazione.
Studio, lavoro e possibilità occupazionali: “Ragazzi mettetevi in gioco durante gli studi. Fare pratica è meglio di un 30 e lode”
E chi meglio di lei può dare qualche dritta ai giovani diplomati impegnati nel costruire il proprio futuro? E’ infatti tempo di orientamento universitario e a questo proposito abbiamo chiesto alla co-founder di Talkin Pills quanto conta oggi venire ben indirizzati nella scelta della propria formazione: “E’ fondamentale - rivela Carolina - questa è la parte che purtroppo in Italia manca. Molti ragazzi non sanno cosa studiare e puntano alle solite facoltà che sono quelle che aprono più sbocchi. Abbiamo fatto una diretta la scorsa settimana con una ragazza che lavora in google: lei ha preferito lavorare durante l’università, piuttosto che focalizzarsi solo sugli studi, perché doveva capire quello che veramente le interessava. Bisogna fare una scelta educata e ponderata. Ci sono tutti quei settori nuovi che offrono grandi opportunità ma anche tutto quel filone di lavori manuali e operativi che nessuno vuole più fare, ma che offrono molte possibilità. Diciamo che oggi i giovani puntano a lavori più creativi e produzioni originali, e voler sporcarsi meno le mani in senso pratico. Ma la nostra economia si concentra principalmente nel manifatturiero.Una dinamica che giustamente dipende dalle ambizioni di ciascuno, ma che porta poi sempre alla solita domanda: quanto conta oggi specializzarsi? Questa la ricetta di Carolina: ”Io ho cambiato molti lavori in più settori: non sono dell’idea che bisogna essere specializzati solo in una cosa. Nel digitale ci sono tanti percorsi diversi, ma durante gli studi cercherei di prendere il più possibile di tutto. Questo perché ciò che devi mostrare all’azienda è la tua volontà di voler fare cose nuove e soprattutto avere voglia di fare”. Insomma, la skills che rende concorrenziali in un mercato del lavoro in continua evoluzione è mostrarsi proattivi e desiderosi di imparare. ”L’importante è non stare ‘seduti’, in un mercato del lavoro che è molto complicato. Io parlo da persona privilegiata perché ho avuto la fortuna di studiare all’estero e quello che mi sento di fare è prendere questo privilegio e metterlo al servizio degli altri con Talkin Pills cercando - nel nostro piccolo - di aiutare chi è in difficoltà. In generale, dico che durante gli studi non bisogna stare fermi e cercare di fare qualcosa di pratico: è meglio di un 30 e lode”.
Diventare imprenditori digitali si può ma senza la paura di fallire
Ma alla luce di tutto ciò, cosa dovrebbe fare oggi un giovane intenzionato ad avviare una carriera imprenditoriale nel digital? ”Testare il mercato prima di tutto. Il consiglio è di non avere fretta ma fare una ricerca prima di aprire qualsiasi tipo di società: ci sono costi iniziali difficili da sostenere specie quando si è agli inizi”. In un mercato come quello di Internet la cui offerta è in continua espansione occorre aver ben chiaro l’obiettivo e soprattutto fare i conti con l’idea che senza la capacità di distinguersi non si va da nessuna parte: “Bisogna cercare una ‘nicchia’, perché il mercato internet è molto saturo. In Instagram è difficile crescere senza un cospicuo budget ad esempio. Io consiglio di cercare un nuovo bisogno o una nuova chiave di lettura di un business”.Soprattutto abituarsi all’idea che la possibilità di fallire c’è ed è concreta, ma questo non deve essere motivo di sconforto: ”La paura del fallimento è normale, ma è una roba tutta italiana. Qui il fallimento non è uno step che ti aiuta a crescere. Io non avrei mai fatto quello che sto facendo oggi se non avessi vissuto un’esperienza negativa con la mia precedente attività. In Italia non ti educano al fallimento, ma andrebbe detto che si tratta di un passaggio fondamentale nella vita di ciascuno di noi”.
Un passaggio cruciale e che aiuta a crescere professionalmente ma anche nella sfera personale. Importante è esplorare se stessi e non smettere mai di espandere i propri orizzonti. Proprio per questo forse Carolina non sa dirci dove sarà tra 10 anni: ”Mi piace molto quello che sto facendo, ma amo cambiare. Non sono una di quelle persone che da ragazzina sapeva già cosa sarebbe stata da grande. Ho sempre avuto tante piccole cose che mi piacevano e ho cercato di esplorarle tutte, quindi tra 10 anni potrei essere ancora qui o meno”. Quali che siano i progetti futuri di Carolina lo scopriremo solo vivendo, quel che è certo è che esempi come il suo possono aiutare i giovani ad orientarsi e a tracciare il proprio futuro.