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WhatsApp

Tra gruppi di famiglia, chat di lavoro e numeri sconosciuti che provano a venderci di tutto, WhatsApp nel tempo è diventato terreno fertile anche per i messaggi indesiderati. Ora però qualcosa sta cambiando. 

L’App di messaggistica più usata al mondo si prepara, infatti, a porre un ulteriore freno allo spam, introducendo un sistema di filtri e limiti automatici per contenere l’invasione di notifiche non richieste

Le nuove restrizioni, già in fase di test, promettono di rivoluzionare il modo in cui aziende e sconosciuti possono contattarci. Sarà davvero così?

Indice

  1. Un tetto ai messaggi indesiderati
  2. Una battaglia contro lo spam che dura da anni

Un tetto ai messaggi indesiderati

La novità riguarda un limite mensile ai messaggi inviati a contatti sconosciuti. Ogni volta che un utente o un’azienda scriverà a qualcuno che non ha risposto, il messaggio verrà conteggiato in un nuovo contatore interno. Superata una certa soglia scatteranno le restrizioni temporanee. In pratica, meno spam per tutti.

Quando ci si avvicina al limite, WhatsApp mostrerà un avviso con il numero di messaggi già inviati, così da tenere sotto controllo le comunicazioni ed evitare blocchi improvvisi. Secondo l’azienda, la maggior parte degli utenti non noterà neanche la differenza: il sistema punta soprattutto a colpire chi abusa della piattaforma per scopi promozionali o automatizzati.

Una battaglia contro lo spam che dura da anni

La mossa non arriva dal nulla. Negli ultimi tempi WhatsApp aveva già iniziato a testare restrizioni sui messaggi promozionali inviati dai profili Business, limitando la quantità di comunicazioni commerciali che potevano raggiungere i clienti. 

A luglio 2024, ad esempio, era stata introdotta un’opzione per disiscriversi facilmente dalle campagne di marketing, lasciando però aperto il canale per aggiornamenti e assistenza.

Nel 2025 la sperimentazione si è estesa ai messaggi “broadcast”, cioè a quelli inviati in massa a più destinatari contemporaneamente. Ora l’azienda amplia il raggio d’azione in oltre una dozzina di Paesi - tra cui l’India, mercato chiave per il gruppo - portando la lotta allo spam su scala globale.

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