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In Giappone, nella città di Toyoake, sta facendo discutere un provvedimento che potrebbe cambiare radicalmente il rapporto quotidiano dei più giovani con lo smartphone. Il disegno di legge, presentato all’assemblea comunale, introduce infatti un limite massimo di due ore al giorno per l’uso del telefono, da concentrare solo nel tempo libero. 

L’iniziativa non si configura come una punizione massiva ma come una linea guida per contrastare la crescente dipendenza digitale, che ormai riguarda l’intera società contemporanea.

Indice

  1. Smartphone sì, ma con regole chiare
  2. Linee guida, non sanzioni

Smartphone sì, ma con regole chiare

Il testo legislativo distingue le regole in base all’età. Per i bambini delle scuole elementari e i più piccoli, l’uso del telefono dovrebbe essere evitato del tutto dopo le 21. Per i ragazzi più grandi, invece, il limite si sposta alle 22

Il sindaco Masafumi Koki ha precisato che il conteggio delle due ore esclude lo studio e il lavoro, riguardando solo il tempo libero. In questo modo, si vuole promuovere un utilizzo consapevole e bilanciato, evitando che lo smartphone diventi un rifugio costante a discapito delle relazioni sociali o del sonno.

Linee guida, non sanzioni

La novità di questa legge è il suo carattere non punitivo. Non ci saranno multe o restrizioni rigide, ma un insieme di raccomandazioni per migliorare la qualità della vita. “Il disegno di legge mira a promuovere misure per evitare ai residenti gli effetti negativi causati dall’uso eccessivo degli smartphone”, ha dichiarato Koki.

Se l’assemblea approverà la proposta, le regole entreranno in vigore il 1° ottobre, diventando un vero e proprio esperimento sociale nel panorama delle politiche digitali del Giappone, paese da sempre all'avanguardia quando si parla di queste tematiche.

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