
Ormai non possiamo più farne a meno perché riempiono le nostre giornate e ci offrono uno scorcio sulla realtà che spesso non riusciamo a cogliere: è l'epoca dei podcast, c'è poco da fare.
Sulle principali piattaforme, tra cui senza dubbio Spotify primeggia, ce ne sono per tutti i gusti, ma in pochi sanno catturare l'attenzione dell'ascoltatore: ecco quindi quali sono i migliori podcast del 2024 da ascoltare sotto l'ombrellone o, più in generale, in vacanza; divisi per categoria.
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Podcast d'intrattenimento
Cominciamo da “Non hanno un amico”, podcast scritto da Luca Bizzarri, in prima posizione nella categoria news e intrattenimento per tutto il mese di luglio.
Attore, comico, scrittore: Luca Bizzarri è conosciuto principalmente per la sua attività di comico – che conduce insieme a Paolo Kessisoglu. In pochi sanno però che è un appassionato di politica e attualità, e spesso si cimenta in analisi e commenti sui social. Nel podcast, l'artista si concentra proprio sull'incapacità di alcuni di ragionare a fondo prima di postare un qualsiasi contenuto sui social. Secondo Bizzarri bisognerebbe contare almeno fino a tre prima di condividere un proprio pensiero sulle piattaforme, per evitare di risparmiarsi quella che spesso si trasforma in una figura barbina. Ciò succede a tutti coloro che, appunto, “non hanno un amico” che sappia ben consigliarli.Non si può poi non menzionare “Il Sesso degli Altri”, podcast ideato dalla giornalista Valeria Montebello. Dopo avere scritto un articolo inerente al sesso su una nota testata, la scrittrice è stata inondata da domande, riflessioni, dubbi riguardanti il medesimo argomento. Così da pressoché anonima giornalista si è ritrovata ben presto invasa dal “sesso degli altri”. Così ha deciso di raccontare ogni giorno la sua avventura, soffermandosi con ironia su sesso, femminismo e ruoli di genere.
Andando avanti, consigliamo anche l'ascolto di “Buonanotte”. Un diario vocale tra amiche di due delle top influencer italiane di TikTok e Instagram: Cecilia Cantarano e Valeria Vedovatti. Dalla solitudine, all’amore, dai compiti agli amici: sogni, emozioni, pensieri in pigiama di due ragazze del nostro tempo, contraddistinto da pandemie, guerre e crisi.
Per chi ama invece tenersi sempre aggiornato, non può non ascoltare “Stories” di Cecilia Sala: attraverso un racconto serrato e incalzante, la giornalista racconta i fatti di cronaca politica più salienti, contestualizzandoli e offrendo inoltre un punto di vista alternativo.
Inchieste, intrighi e misteri
Per gli amanti dei casi irrisolti, la strada conduce verso “Veleno” di Pablo Trincia, giornalista ex "Iena". Un'inchiesta di sette puntate, scritta insieme ad Alessia Rafanelli, che ricostruisce il caso di cronaca dei Diavoli della bassa modenese: vent'anni fa, in provincia di Modena, sedici bambini, tra i comuni di Massa Finalese e Mirandola, furono allontanati per sempre dalle loro famiglie, in quanto accusate di far parte di una setta di satanisti pedofili. Trincia si è messo sulle tracce della verità, dando vita a una serie che ha fatto da apripista al mondo dei podcast in Italia.
Sullo stesso stile ci sono anche: Polvere, di Chiara Lalli e Cecilia Sala, che racconta l'omicidio di Marta Russo; e Limoni, di Annalisa Camilli, un viaggio che ripercorre i giorni del G8 di Genova e i pestaggi della scuola Diaz. Altre alternativa? Non c'è nemmeno bisogno di chiedere: vi suggeriamo Elisa True Crime, il podcast di cronaca nera di Elisa De Marco, il più ascoltato nel 2023 in Italia!
Pod-Cultura
Infine, tra i podcast dedicati alla cultura e alla società, ci sentiamo di segnalare per primo “Quei cattivi ragazzi”, di Gabriella Simoni. Un racconto nudo e crudo della Gen Z che a volte conferma, e altre sfata, i miti sui giovanissimi. E, ancora, non dimentichiamoci di “Qui si fa l'Italia", di Lorenzo Pregliasco e Lorenzo Baravalle, il cui obiettivo è raccontare la storia della politica italiana a chi non l'ha vissuta (alla Gen Z e ai Millennial). Se, poi, vuoi fare un ripassino prima della ripresa, non perderti le lezioni di storia del professore Alessandro Barbero e il podcast “Citofonare Hegel”, di Paolo Pagani.