
Scrivere testi e frasi, svolgere ricerche e, perché no, anche i calcoli più elaborati: la vita è più facile con ChatGPT. L'intelligenza artificiale sta cambiando le nostre vite, offrendoci ogni giorno degli strumenti sempre più innovativi e versatili.
Anche tra i banchi le cose sono diventate più semplici: grazie all'IA, compiti che prima implicavano ore, oggi si sbrigano in poco tempo. Ma spesso non ci chiediamo qual è il prezzo da pagare per questo tipo di tecnologia: l'impatto ambientale, ad esempio, è davvero significativo e dovrebbe indurre a una seria riflessione sul tema.L’impatto ambientale di ChatGPT 4
Una ricerca condotta dall’università della California - e promosso dal Washington Post - ha messo in evidenza il forte impatto ambientale di ChatGPT nella versione 4. Ebbene, per generare 100 parole, il software IA consumerebbe tre bottiglie d’acqua. Lo studio si basa sui server che sono impiegati da OpenAI per mettere a disposizione l’intelligenza artificiale e consentire quella capacità di calcolo necessaria per dare le risposte agli utenti in tempo reale.
Nell'indagine, i ricercatori hanno fatto una netta distinzione tra 'prelievo' e 'consumo': mentre il primo, in genere, indica la pratica di rimuovere fisicamente l'acqua da un fiume, o da un bacino idrico, il secondo si riferisce specificamente alla dispersione di acqua per evaporazione quando viene utilizzata all'interno dei data center.
Le sale server sono infatti spesso dotate di torri di raffreddamento, che hanno lo scopo di contrastare il calore, mantenere lo spazio interno alla sua temperatura ideale semplicemente facendo evaporare acqua fredda: il che, però, produce inevitabilmente un elevato impatto ambientale, in quanto l'acqua non può essere riciclata.
Il CeO di OpenAI, Sam Altman, non si è ancora espresso in merito, così noi abbiamo chiesto al diretto interessato.
La risposta di ChatGPT4
Abbiamo domandato - anche con tono un po' accusatorio - proprio a ChatGPT 4 quali sono le mosse che OpenAI intende mettere in campo per ridurre l'impatto ambientale. “Ciao ChatGPT, sapevi che quando scrivi 100 parole consumi fino a tre litri d'acqua? Cosa hai da dire al riguardo? E cosa pensi farà OpenAI per mitigare l'impatto ambientale?” Ecco la risposta del chatbot:
“Sì, l'uso dell'intelligenza artificiale richiede energia e risorse che possono avere un impatto ambientale, compreso il consumo di acqua. Questo è legato principalmente al raffreddamento dei data center, che necessitano di grandi quantità d'acqua per evitare il surriscaldamento dei server durante l'elaborazione di enormi volumi di dati. Il consumo di risorse, come l'acqua e l'energia elettrica, è sicuramente una preoccupazione crescente. OpenAI e altre aziende tecnologiche stanno diventando sempre più consapevoli del loro impatto ambientale e stanno cercando modi per mitigare il consumo di risorse, inclusa l'acqua.”