Europarlamento 2019
In collaborazione
con Europarlamento 2019
3' di lettura 3' di lettura
elezioni europee 2019 Facebook

La moda delle fake news si è diffusa ormai a macchia d'olio ovunque sul web.
È infatti all’ordine del giorno trovare notizie false e bufale in qualsiasi ambito: da quelli di intrattenimento più leggero a quelli invece che riguardano più seri e delicati argomenti.
Per contrastare questo fenomeno di massa, Facebook ha creato una vera e propria 'war room' con il compito di rintracciare le fake news e le interferenze estere in vista delle elezioni europee 2019 che si terranno a fine maggio in tutti i Paesi membri Ue, come riporta Ansa.it Speciale Elezioni Europee 2019.
Si tratta di una sala operativa con sede fisica nella base Facebook di Dublino in cui decine di persone si occupano di contrastare la diffusione di fake news che rischiano solo di condizionare l'opinione pubblica attraverso notizie false e infondate create appositamente con questo intento.
La sala è stata allestita e predisposta sull’esempio di altre due create in passato sempre con lo stesso intento, ovvero quello di vigilare sulle elezioni: una attivata negli Stati Uniti l'anno scorso, e un’altra con sede a Singapore per elezioni indiane.
Il ‘Guardian’ e il ‘New York Times’ sono le due testate internazionali che hanno visitato la ‘war room’ europea irlandese, e in base alle dichiarazioni rilasciate, hanno testimoniato che la squadra deidipendenti coinvolti in questo lavoro, coadiuvata nelle operazioni anche da un team di esperti, è composta da circa una quarantina di persone, tutte sempre attente a monitorare i movimenti delle notizie che vengono diffuse sulla nota piattaforma social.

Una guerra alle fake news

In questa ‘war room’ il controllo è operato in tutte le lingue parlate nei 27 Paesi Ue ( a cui si aggiunge il 28esimo rappresentato dal Regno Unito) che tra il 23 e il 26 maggio saranno chiamati a contribuire con il proprio voto per rinnovare la legislatura del Parlamento Ue.
Nathaniel Gleicher, il responsabile della sicurezza informatica di Facebook, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito all’importanza del compito della sicurezza che la ‘war room’ è chiamata a salvaguardare: ‘Stiamo affrontando una sfida di sicurezza. Ci sono una serie di attori che vogliono manipolare il dibattito pubblico. In una situazione del genere una singola organizzazione non basta. C'è bisogno del maggior numero possibile di persone concentrate sul problema’.

Giulia Onofri