
La dipendenza da smartphone è una delle sfide più difficili dell’era digitale. Notifiche continue, messaggi di lavoro e ore di scroll sui social alimentano un uso compulsivo del cellulare che porta alla produzione di dopamina nel cervello, creando dipendenza.
Per arginare questo fenomeno, alcuni giovani hanno deciso di affrontarlo sul piano fisico, rendendo letteralmente “pesante” l’uso del telefono.
La cover che stanca le braccia
L’idea arriva da Matter Neuroscience, azienda che ha ideato una cover in acciaio per iPhone del peso di tre chilogrammi. La custodia è stata “progettata per essere scomoda”.
La forma squadrata e il materiale in acciaio inox rendono difficile scrollare per ore il feed dei social: il deterrente è tutto fisico.
Il team di Matter Neuroscience, partito da un’idea goliardica, ha lanciato una campagna Kickstarter per finanziare il progetto, raccogliendo finora 13.475 dollari da 87 sostenitori.
@matterneuroscience I've been using this case for 2 months, and its has cut my screen time from 4-5 hours a day to ♬ original sound - Matter Neuroscience - Matter Neuroscience
Il detox “creativo”
Un’altra tendenza anti-scrolling arriva direttamente dalla Gen Z. La chiamano “borsa analogica”, e il principio è semplice: sostituire lo smartphone con oggetti che stimolino attività manuali o creative.
Niente schermi, ma spazio per cruciverba, acquerelli, libri, Polaroid e piccoli strumenti analogici.
@the.wild.epiphany Livinh that analog life. I’m going back to 1992. Who’s with me? My heart is too soft for this 2025 life. #90s #slowliving #slowdown #analog
♬ Dreams - The Cranberries
La chiave del successo sembra essere la “ricompensa” alternativa: sostituire la dopamina digitale con quella che deriva da attività reali, più lente e consapevoli.
La cover da tre chili e la borsa analogica non sono semplici oggetti: rappresentano due modi diversi di dire stop al consumo automatico dei social.