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Cosa ne pensiamo di StarWars Outlaws: la nostra recensione

Una ventata d’aria fresca, in un universo che finora ha trattato solo Jedi e Sith. Una sintesi perfetta per StarWars Outlaws, l’ultima fatica in ordine di tempo realizzata dalla casa videoludica Ubisoft.

Il titolo si colloca tra due degli atti più iconici dell’universo di Guerre Stellari, ‘Star Wars: L’impero colpisce ancora’ e ‘Star Wars: Il ritorno dello Jedi’, rispettivamente il quinto e sesto episodio della saga. Ubisoft si è preso i suoi rischi e ha scelto di percorrere il sentiero meno battuto, offrendoci un’avventura alternativa all'interno della galassia di Star Wars. 

Il risultato è il primo open world ispirato alla saga di George Lucas. Un titolo che ci riporta a una dimensione decisamente più umana, e che fa a meno di spade laser e del potere della Forza. Qualche fan potrà certamente storcere il naso ma, secondo il nostro parere, Ubisoft ha vinto (in parte) la scommessa. In attesa dei prossimi titoli, ecco cosa ne pensiamo di StarWars Outlaws. 

La trama: via Jedi e Sith, alla scoperta della malavita galattica

Con l’Impero impegnato nell’arginare la Ribellione, la malavita prospera indisturbata. In questo scenario si sviluppa la parabola di Kay Vess, un’abile ladra che vorrebbe cambiare vita. Le cose precipitano quando Sliro, il leader della nuova organizzazione criminale Zarek Besh, mette una taglia sulla testa della ragazza che, per restare libera, a questo punto ha solo un modo: compiere la più grande rapina che l’Orlo Esterno (l’ultima area più popolata dell’universo) abbia mai visto. Per farlo, dovrà compiere un lungo viaggio, insieme al fedele animaletto Nix, destreggiandosi nel mondo sotterraneo della Galassia, tra le più note organizzazioni criminali - come il Sindacato Pyke e il Cartello degli Hutt - e cercando di affinare le proprie capacità.  

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Un viaggio (visivamente) incredibile

StarWars Outlaws è un viaggio attraverso la galassia, che spazia tra deserti aridi, pianeti inesplorati, stazioni spaziali abbandonate e città fatiscenti. Ogni ambientazione è ricca di dettagli che contribuiscono a rendere l’esperienza di gioco ancora più immersiva. E ogni scenario racconta la storia di quei luoghi: ad esempio, la città di Mirogana, incastonata sotto un'enorme roccia, offre scorci mozzafiato e un'architettura molto complessa.

E, ancora, il pianeta Thoshara - che rappresenta uno dei punti di riferimento più evocativi del gioco - presenta una varietà di scenari incredibile. Ampie praterie, antiche rovine e foreste sconfinate: qui l’atmosfera è ulteriormente impreziosita da un ciclo giorno-notte che crea straordinari giochi di luce, anche grazie al sapiente uso del ray tracing. Insomma, la resa grafica è davvero stupefacente e proprio per questo motivo, consigliamo di giocare a StarWars Outlaws da Pc, magari con una scheda video che permetta di raggiungere i 60fps.

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Il gameplay soddisfa (ma si può migliorare)

Arrivando, infine, al gameplay, anche questo si difende bene, pur non senza qualche difetto. Il giocatore vedrà alternarsi diverse fasi di gioco, tra cui missioni esplorative, combattimenti faccia a faccia, furti e viaggi interstellari. Nel combattimento, saremo noi a scegliere liberamente l’approccio da adottare anche se, in alcuni frangenti, sembra quasi che il videogioco tenda a spingere per l’uso dello stealth. In alcuni momenti, infatti, ci troveremo ad affrontare una molteplicità di nemici impossibile da affrontare in uno scontro frontale. Ecco quindi che la modalità furtiva acquista un certo spessore: qui, inoltre, potremo avvalerci del nostro fidato amico Nix, che può essere comandato per distrarre la guardia di turno o per trarre in inganno i nemici. 

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Riguardo il sistema di combattimento vero e proprio, invece, abbiamo riscontrato una certa legnosità. Fin dai primi istanti, gli avversari - almeno nell’uno contro uno - si dimostrano essere poco sfidanti. Allo stesso tempo, il movimento di Kay appare lento e avvantaggiato da un sistema di mira fin troppo assistito, nonché dalla possibilità di potere rallentare il tempo. Per rendere l’idea parliamo di un sistema molto simile a quello di titoli come, ad esempio, Red Dead Redemption, dove il giocatore è forse fin troppo avvantaggiato. Nonostante questo, StarWars Outlaws ha ampiamente superato le nostre aspettative. Considerando poi che si tratta del primo vero e proprio open world a tema StarWars, lo promuoviamo a pieni voti.