Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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nonostante quest'anno i tetti di spesa non abbiano subito un aumento rispetto all'anno passato, non sono previste sanzioni per chi li sfora

Da quando il Ministero dell’Istruzione ha deciso di calmierare la spesa per i libri scolastici fissando un tetto massimo al costo totale dei testi adottati, ogni anno ha comunque provveduto ad aggiornare tali soglie in base al tasso di inflazione.

La crisi ha spinto il Ministro Carrozza ad arrestare questi aumenti e a confermare, per l’a.s. 2013/2014, gli stessi tetti di spesa dell’anno precedente. Ne dà conferma Viale Trastevere a Skuola.net, sottolineando che si è trattata di una decisione specifica del Ministro, che “non provvedendo all’emanazione di un nuovo decreto ha reso ancora vigente quello precedente”.

TETTI DI SPESA - Insomma, per l’anno scolastico 2013/2014 i tetti di spesa resteranno quelli fissati lo scorso anno. Per esempio, per il nuovo ordinamento si varia, quindi, da un minimo di 193 euro ad un massimo di 382 per l’acquisto dei libri del liceo classico e dai 223 ai 320 euro per quelli del liceo scientifico. Dovrebbero spendere meno le famiglie degli studenti degli istituti professionali, specie di quelli iscritti al settore industria e artigianato che destineranno ai libri dai 142 ai 254 euro. Non dovrebbero svuotarsi troppo nemmeno i portafogli dei genitori dei ragazzi che frequentano gli istituti tecnici e che per l’acquisto dei libri scolastici non dovrebbero affrontare una spesa superiore ai 320 euro.

Tetti di spesa secondaria di primo grado
Tetti di spesa secondaria di secondo grado - Nuovo ordinamento
Tetti di spesa secondaria di secondo grado - Vecchio ordinamento


NIENTE SANZIONI PER CHI SFORA I TETTI
- E allora perché anche quest’anno si parla di un ulteriore aumento della spesa destinata all’acquisto dei libri di testo? Per scoprirlo Skuola.net ha intervistato Carmela Palumbo, Direttore Generale per gli Ordinamenti del Ministero della Pubblica Istruzione. Secondo i dati in loro possesso, “le scuole che sforano in modo consistente i tetti non superano in genere il 5-10%”, limite consentito. Peccato che, nonostante i controlli, non siano previste delle sanzioni per sfora il tetto di spesa, come afferma lo stesso Direttore Palumbo. Tuttavia sottolinea che un “forte deterrente è stato introdotto dal decreto legge 176/2012 che ha previsto il controllo dei revisori dei conti sulla delibera collegiale di adozione dei libri di testo limitatamente alla verifica del rispetto dei tetti di spesa”. In questo modo “nei casi più gravi il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale di competenza può valutare l’irrogazione di sanzioni disciplinari soprattutto a carico del dirigente scolastico che presiede il collegio e porta ad esecuzione le sue delibere”.

IL CONTROLLO - Come spesso accade in Italia, a mancare non sono tanto le leggi ma il controllo sulla loro applicazione. In questo caso il Ministero rassicura che gli Uffici Scolastici Regionali sono responsabili per la vigilanza sul rispetto dei tetti di spesa. Questi ultimi sono tenuti a inviare a Viale Trastevere “un report regionale che evidenzia gli sforamenti superiori al 10% dei tetti”. Infatti è prevista una soglia di tolleranza del 10%, a patto che sia adeguatamente motivata. Spetta poi al Direttore regionale “richiedere formalmente al dirigente scolastico le ragioni dello sforamento e ne valuta la congruenza”.

NO AI TESTI CONSIGLIATI
- Condannata da Carmela Palumbo la pratica cosiddetti testi consigliati, il cui costo non rientra ai fini della valutazione dei tetti di spesa. Si tratta “di una prassi accettabile qualora abbiano veramente funzione integrativa e di approfondimento, quando invece abbracciano parti rilevanti della materia allora si configurano come pratica elusiva della normativa sui tetti di spesa”.

SEGNALARE IRREGOLARITÀ - Come sempre, Skuola.net è dalla vostra parte. Già in passato si è occupata di monitorare il fenomeno grazie alle segnalazioni degli studenti e Il consiglio che diamo è quindi di continuare a segnalare eventuali irregolarità in prima battuta al Dirigente Scolastico e successivamente all’Ufficio Scolastico Regionale.

E tu quanto destinerai all’acquisto dei libri scolastici?