Lorena Loiacono
di Lorena Loiacono
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Edilizia scolastica, per Legambiente a rischio 1 su 3

EDILIZIA SCOLASTICA

- Arriva l’ennesima sonora bocciatura per le condizioni degli istituti scolastici italiani. L’edilizia infatti è uno dei mali peggiori della scuola. A rivelarlo, questa volta, è il rapporto Ecosistema scuola, l'indagine annuale di Legambiente.
E fioccano le insufficienze.

1 SU 3 RISCHIA – Il dato più forte, quello per cui non esistono giustificazioni, riguarda la necessità di interventi di manutenzione urgente che riguarda 1 edificio su 3, il 32,5% delle scuole. E non è tutto: per l'edilizia scolastica il 41,2% si trova in aree a rischio sismico ma solo il 22,2% ha effettuato la verifica di vulnerabilità.

PEGGIO AL SUD – Vivono condizioni migliori le scuole del Nord, prime fra tutte quelle di Trento, Pordenone e Forlì; Roma, la Capitale, si piazza solo al 66esimo posto. Tra le scuole del sud, invece, la migliore in merito all’edilizia scolastica è Lecce, al 21esimo posto. Ultime classificate, le scuole delle città di Crotone, Trapani, Lucca, Reggio Calabria, Taranto, Enna, Foggia, Matera, Sassari.

SOS SICUREZZA - L'allarme per l' edilizia scolastica, tra gli studenti, dilaga da anni. Secondo Legambiente “più di 41 mila edifici scolastici italiani hanno bisogno di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza. E’ poco rassicurante che il 58% delle scuole sia stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. il 32,5% necessita di interventi urgenti di manutenzione”. Scendono al 53,1% le scuole che hanno il certificato di agibilità contro il 61,2% del 2012, Al 30,9% gli edifici dotati del certificato di prevenzione incendi; al 58,1% quelle con il certificato di agibilità igienico-sanitaria che, nel 2012, erano 73,8%. E le condizioni non migliorano, Legambiente infatti raccoglie i dati di anno in anno.

Guarda il video del rapporto di Legambiente

fonte Askanews

IL MIUR RISPONDE - “Vogliamo costruire nuove strutture scolastiche - ha detto il Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, On. Davide Faraone - che siano coerenti con il progetto di Buona Scuola che stiamo proponendo al Paese. La scelta di avere una specifica Struttura di Missione a Palazzo Chigi e una Direzione Generale dedicata presso il MIUR, dimostra concretamente questa volontà. Inoltre abbiamo lavorato con le Regioni per realizzare finalmente l’Anagrafe dell’edilizia scolastica e riattiveremo al più presto l’Osservatorio, da troppi anni non più convocato; tutto ciò al fine di evidenziare e individuare meglio le priorità”.

FONDI - “Questo governo –ha spiegato il sottosegretario Faraone - ha destinato all’edilizia risorse per circa 3 miliardi e altre ne arriveranno nei prossimi anni: il piano per l’edilizia di #scuolebelle, #scuolenuove e #scuolesicure (1,4 miliardi), i mutui agevolati con la BEI, la Banca Europea per gli Investimenti (1,2 miliardi), i fondi PON Istruzione (400 milioni), lo #sbloccaitalia e la destinazione dei proventi dell’8x1000 (non ancora quantificabili), sono le linee di finanziamento principali”.

SCUOLE PERICOLOSE PER 1 SU 5 – Non si sente al sicuro a scuola circa il 20% dei 5mila intervistati dalla ricerca di Skuola.net. Pari percentuale, invece, giudica pessime le condizioni strutturali dell’edificio in cui svolge le lezioni. Ma ciò che particolarmente preoccupa sono le dichiarazioni del 14% dei ragazzi, che si dichiara a conoscenza del fatto che nella sua scuola è presente amianto, mentre il 5% circa ha sentito parlare di questa possibilità ma crede siano solo voci. In pochi sanno precisamente quali siano i rischi dell’esposizione al materiale tossico, solo il 50% circa: la restante metà degli intervistati non ne sa nulla o sa genericamente che “fa male”. Pari percentuale, invece, giudica pessime le condizioni strutturali dell’edificio in cui svolge le lezioni. Ma ciò che particolarmente preoccupa sono le dichiarazioni del 14% dei ragazzi, che si dichiara a conoscenza del fatto che nella sua scuola è presente amianto, mentre il 5% circa ha sentito parlare di questa possibilità ma crede siano solo voci. In pochi sanno precisamente quali siano i rischi dell’esposizione al materiale tossico, solo il 50% circa: la restante metà degli intervistati non ne sa nulla o sa genericamente che “fa male”.