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di Margherita Paolini
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È vero che anche i prof hanno le preferenze? Ecco come comportarsi

A scuola, come in ogni altro contesto, nascono quotidianamente simpatie e antipatie, non soltanto tra compagni di classe, ma anche tra prof ed alunni. Infatti, ogni studente tende, per predisposizione personale o per fatti relativi al percorso scolastico, ad affezionarsi ad un professore piuttosto che ad un altro.

Capita spesso che l’affetto di un’intera classe si concentri intorno allo stesso personaggio, il prof più simpatico e giovanile, alla mano e tollerante. Alla stessa maniera, i docenti, esseri umani fatti di corpo e anima, a volte si lasciano trasportare dall’onda dell’emotività, manifestando una particolare propensione per alcuni studenti. Insomma, è vero il mito in base al quale anche i prof avrebbero le loro preferenze?

NIENTE INTERFERENZE- E’ chiaro che i prof, per il ruolo che sono chiamati a ricoprire all’interno delle mura scolastiche, non dovrebbero fare in modo che la sfera dell'emotività, strettamente legata al privato, possa interferire con il rigore imposto dalla professionalità della loro mansione. Sono infatti abbastanza rari i casi in cui si assiste a delle vere e proprie discriminazioni, mentre il più delle volte ad una malcelata simpatia nei confronti di un alunno non corrisponde necessariamente un trattamento di riguardo verso quest’ultimo ed ingiusto nei confronti del resto della classe.

NON DAR TROPPO PESO ALLE SIMPATIE- Ogni studente dovrebbe, a sua volta, non lasciarsi influenzare troppo da ciò che accade agli altri, ma imparare a concentrarsi sul proprio percorso sforzandosi di migliorare e comportarsi al meglio. Si rischia, altrimenti, di perdere l’obiettività e di notare nei docenti degli atteggiamenti strani, in realtà innocui, giudicandoli non razionalmente, ma secondo le spinte dell’emotività del momento. “Perché a lei sorride e a me no? E’ giusto richiamare all’attenzione alcuni, e altri no?”. E così, sulla scia dell’istintività, si finisce per lasciarsi travolgere da una serie di domande retoriche e di dubbi che non lasciano alcuno spazio al ragionamento, perché si pensa di possedere già la risposta.

NON ABBIATE PAURA DI PARLARNE COL PROF- Fissati bene i diritti e i doveri dello studente, le responsabilità e i compiti dell’insegnante, qualsiasi allontanamento da quelle che sono le regole generali dovrebbe essere esaminato con molta attenzione. Se da un lato, qualsiasi bravo docente dovrebbe sforzarsi di essere un arbitro imparziale con tutta la sua squadra, dall’altro nessun bravo alunno dovrebbe sostituirsi al proprio professore ponendosi dall’altro lato della cattedra come giudice di parte pronto a emettere sentenze e verdetti precipitosi. Insomma, se notate che le preferenze di un vostro prof stiano diventando un po' troppo evidenti arrivando persino a penalizzarvi, parlate con l'insegnante in questione a quattrocchi. Inutile dirlo, siate educati e tranquilli con lui, non alzate i toni e ditegli che avete notato questa preferenza che vi mette in difficoltà. Anche se in quel momento il prof negherà, come è giusto che sia, di avere un cocco tra di voi, durante la lezione non potrà fare a meno di evitare certi comportamenti che potrebbero portarvi nuovamente a pensare che lui prediliga un vostro compagno.

ATTENZIONE E INTERESSE, GLI INGREDIENTI CHE CONQUISTANO I PROF- E’ normale che i prof apprezzino determinati comportamenti da parte dei propri studenti. A volte, nel corso di una spiegazione ad esempio, una sana dose di attenzione e di interesse è sintomatica di rispetto nei confronti non solo di chi sta parlando, ma anche di tutti coloro che ascoltano. L’impegno nello studio, e la pazienza che esso richiede, vanno certamente tenuti in buona considerazione e premiati. Insomma diventare i “prediletti” non è cosa complessa. Responsabilizzarsi nello studio e affrontare al meglio delle proprie capacità il percorso scolastico è forse più faticoso, ma si tratta di possibilità alla portata di ogni giovane.

Nella tua classe ci sono i cocchi dei prof?

Margherita Paolini