
Numeri record per le iscrizioni al semestre aperto di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Sono stati ben oltre 60 mila gli studenti che hanno completato l’iter di registrazione, confermando l’enorme interesse verso le facoltà medico-sanitarie, specialmente dopo la recente riforma, che abolendo il numero chiuso - almeno in entrata - ha permesso a tutti gli aspiranti camici bianchi di provarci.
Una cifra che non fa che confermare il fascino intramontabile di queste professioni, ma anche la grande competizione che caratterizza questi corsi.
Se da un lato Medicina e Chirurgia continua a catalizzare la maggior parte delle preferenze, dall’altro cresce l’attenzione per Odontoiatria e Veterinaria. A fare da sfondo ci sono le scelte geografiche degli studenti, le percentuali di “fuori sede” e anche i corsi affini, che diventano un "piano B" molto gettonato in caso di mancato superamento della selezione, che avverrà nel corso dell'inverno.
Indice
I numeri delle iscrizioni
Secondo i primi dati ufficiali rilasciati dal Ministero dell'Università e della Ricerca, gli studenti che hanno completato l’iscrizione sono stati in totale 64.267, così suddivisi:
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53.825 a Medicina e Chirurgia
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4.445 a Odontoiatria e Protesi Dentaria
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5.997 a Medicina Veterinaria
Lo scorso anno accademico, invece, avevano partecipato ai test - per Medicina e Odontoiatria - circa 56.838 studenti. I numeri, dunque, sono abbastanza in linea col recente passato.
Le università più scelte
Tra le facoltà che offrono corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, che da sempre attirano le attenzioni maggiori per quanto riguarda l'area sanitaria, le università che hanno avuto le iscrizioni più consistenti sono, nell'ordine:
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Sapienza di Roma: 4.810
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Federico II di Napoli: 3.140
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Alma Mater di Bologna: 2.635
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Padova: 2.629
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Torino: 2.321
Una circostanza che conferma come i grandi atenei restino i poli principali di attrazione, sia per l’offerta formativa sia per il prestigio accademico.
Nord, Centro o Sud? Le scelte geografiche
Dal punto di vista geografico, invece, la distribuzione degli iscritti evidenzia la seguente articolazione:
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Medicina: 39% di studenti negli atenei del Nord, 22% al Centro, 39% nel Sud e Isole
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Odontoiatria: 51% Nord, 20% Centro, 29% Sud e Isole
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Veterinaria: 49% Nord, 28% Centro, 23% Sud e Isole
Fuori sede: da dove provengono e dove vanno
Nonostante la riforma, che in teoria agevolerebbe la frequentazione della prima parte del corso vicino casa, rimane consistente la quota di iscritti che scelgono di studiare fuori regione. A livello percentuale spiccano la Basilicata (63%), il Molise (48%), la Calabria (32%). Mentre in Valle d’Aosta, per l'assenza di corsi a disposizione in loco, il dato tocca il 100%.
Per quanto riguarda i flussi "in entrata", Ferrara è l'università con la quota più alta di fuori sede (58%) sul totale degli iscritti. A seguire Pavia (42%).
Maschi e femmine: il divario di genere
Un altro elemento che colpisce è la netta prevalenza femminile: gli iscritti sono infatti per il 70% ragazze e solo per il 30% ragazzi. Un trend, questo, che rimane taler ormai da anni nelle professioni medico-sanitarie.
I corsi “piano B”
Non tutti però, come detto, riusciranno a superare lo sbarramento di dicembre. Per questo tanti studenti si orientano verso corsi affini, che rappresentano alternative valide e professionalizzanti. La scelta, come da riforma, è già stata fatta. Tra i più gettonati troviamo:
- Biotecnologie (L-2)
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Infermieristica (L/SNT1)
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Scienze Biologiche (L-13)
- Farmacia e Farmacia Industriale (LM-13)
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Assistenza sanitaria (L/SNT4)
Accanto a questi, si ritagliano il loro spazio anche corsi molto specialistici come Ortottica, Podologia, Tecniche audiometriche, Neurofisiopatologia o Terapia occupazionale.
Qui tutti i dati diffusi dal MUR:
Semestre Aperto 2025/26: i numeri ufficiali del MUR
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