
Nell'ambiente universitario ci sono misteri che sembrano destinati a rimanere irrisolti, come il gruppo dei mitici "studenti dei primi banchi".
Personaggi, questi, che sembrano possedere abilità fuori dal comune: trovano sempre posto in aula, superano gli esami al primo tentativo, e durante le pause...
scompaiono!Questo il racconto di una studentessa del Politecnico di Milano, la quale ha lanciato un post su Reddit esprimendo la sua curiosità verso questo fenomeno.
Indice
Misteri universitari: il gruppo degli studenti dei primi banchi
La studentessa, una 23enne che frequenta il Politecnico di Milano, ha condiviso la sua esperienza su Reddit, chiedendo aiuto per decifrare il comportamento del gruppo di studenti che occupa i primi banchi: "Ci sono nel gruppo del corso dei gruppetti di persone che non scrivono mai sul gruppo Whatsapp dello scaglione, non parlano mai con nessun altro e non salutano, neanche se ti si parano davanti per sbaglio".
Un comportamento che appare enigmatico, quasi strategico: non si lasciano coinvolgere nelle dinamiche sociali del resto del gruppo e rimangono distaccati, come una costola elitaria dei frequentanti.
Ma non finisce qui, perché la studentessa aggiunge un altro dettaglio fondamentale: "Si mettono sempre nei primi banchi e trovano sempre posto". Ecco uno dei grandi misteri: come fanno a trovare posto in prima fila, anche alle otto del mattino, quando le aule sono strapiene?
Dove vanno durante le pause?
Ma c’è un’altra domanda che ha lasciato perplessa la nostra protagonista: che fine fanno durante le pause? "A pranzo e in pausa spariscono e non si sa dove vanno, non li ho mai visti studiare in aula studio né in biblioteca". Una scomparsa misteriosa che li rende ancora più affascinanti agli occhi di chi li osserva.
Secondo la studentessa, questi individui sembrano seguire regole proprie, invisibili ai più, oltre a godere di un ottimo rapporto con gli esami: "Superano (credo) sempre gli esami al primo appello (perchè non li vedo mai in quelli successivi, e se li vedo si nascondono molto bene".
Il sospetto di un successo assicurato a ogni appello non fa che alimentare le speculazioni: sono semplicemente studenti molto disciplinati o nascondono qualche segreto? "Fanno parte degli 1llum1nati? Sono dei raccomandati del prof?", chiede ironicamente la studentessa, giocando con l'idea di una setta segreta accademica.
Conclude quindi: “La curiosità mi sta corrodendo aiutatemi”.
I commenti: “Vedo che ogni anno ha il suo gruppetto della prima fila…”
Varie teorie hanno fatto la loro comparsa tra i commenti. Qualcuno alimenta il mistero con una frase sibillina: “Vedo che ogni anno ha il suo gruppetto della prima fila…”.
Qualcun altro avanza una spiegazione portando la sua esperienza: “Mi è capitata una cosa simile in magistrale e la spiegazione che mi sono dato è che è semplicemente gente che ha come unico obiettivo all'università finire gli esami e laurearsi il prima possibile e non ha alcun interesse a conoscere altra gente che non sia allo stesso livello e con gli stessi obiettivi. Non danno fastidio a nessuno, seguono la lezione, pranzano, studiano e se ne vanno via poi sicuramente fuori dall'università hanno la propria vita, i propri amici ecc e non vedono l'università come un luogo sociale”.
Un utente afferma: “Quel che facevo io lavorando e studiando”.
“Io faccio parte di uno di questi gruppi”
E poi finalmente arriva quello che dice: “Faccio parte di uno di questi gruppi”. E proprio per questo può dare una risposta a ognuna delle domande sollevate dall’autrice del post: “Il posto lo troviamo sempre perché bene o male qualcuno che te lo tenga c'è sempre”. E ancora: “A pranzo di solito andiamo a prendere un trancio di pizza al volo, la mensa la evitiamo come la peste perché è terribile”. Per quanto riguarda invece gli esami: “Li passiamo spesso al primo appello perché un gruppo, se unito, è una rete di supporto: ci si sprona, ci si dà una mano quando qualcuno resta indietro e se qualcuno ha dei dubbi ci si aiuta a vicenda”. E poi la smentita: “Sul non parlare e non salutare non riconosco il mio gruppo in realtà”.
E infine arriva il commento che offre la chiave di lettura definitiva: “Non serve essere un complottista per capire che è gente pagata dal governo per farti sembrare stupido. Sveglia!”.