
Il Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino cerca un collaboratore occasionale che studi il fenomeno del sesso a pagamento. Nell’era del precariato, degli stage e della disoccupazione le occasioni lavorative vanno prese al volo, quindi immaginiamo saranno molti a rispondere a questo annuncio per un contratto a co.co.co.
In realtà, anche se a primo impatto il bando è stato salutato con una certa ilarità, si tratta di una ricerca statistica della massima serietà, come ha spiegato la docente coordinatrice Maria Luisa Di Tommaso.STATISTICHE PARTICOLARI – Sembrava, infatti, uno scherzo goliardico quello del bando lavorativo del dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” di Torino, soprattutto considerando che “l'incaricato potrà utilizzare i locali e le attrezzature messe a disposizione dalla struttura” e la collaborazione sarà da “espletare in piena autonomia, senza vincolo di subordinazione”. Tanto che la prof coordinatrice si è sentita in dovere di dare delle spiegazioni: la figura ricercata è quella di un esperto di economia statistica, che sappia lavorare con il trattamento dei dati, per la conduzione di una seria indagine scientifica.
LA RICERCA – Lavoro esperenziale a supporto di una ricerca teorica già effettuata “con colleghi di Siena, Napoli e della Norvegia”, come spiega la Di Tommaso, ma in maniera molto più scientifica rispetto a quanto i più maliziosi potessero pensare. Compito del co.co.co., infatti, sarà di lavorare sui dati ottenuti da un maxisondaggio inglese per trovare conferme all’ipotesi che "la domanda di sesso a pagamento non dipenda soltanto da una serie di fattori come il reddito del cliente o i prezzi, ma anche da una sorta di soglia morale che occorre attraversare". In più, sempre dalle parole della coordinatrice, "va capito se ci sia un nesso tra comportamenti rischiosi come l'uso di fumo, alcol o droghe e l'acquisto di sesso".
ECONOMIA ALLARGATA – I laureati in Economia statistica che cerchino un lavoro, quindi, possono tirare un sospiro di sollievo ed inviare le loro candidatura per l’offerta del Dipartimento torinese. La ricerca, infatti, si inserisce nell’ambito di un settore specifico dell’economia, la cosiddetta “Economics of prostitution”, che studia non solo le dinamiche del sesso a pagamento, ma anche l’efficacia o meno delle politiche atte a contrastarlo.
Francesca Fortini