
Profondo dolore a Pagani, in provincia di Salerno, dove un giovane studente di Ingegneria si è tolto la vita lanciandosi dal terrazzo di casa, dopo non aver superato un esame universitario. La notizia, confermata da una parente, ha scosso l’intera comunità.
È stata infatti la cugina del ragazzo a condividere sui social un lungo messaggio di addio, denunciando la pressione e la paura del fallimento che troppo spesso gravano sui giovani.
Lo studente trentenne "aveva persino già organizzato la festa di laurea", sottolinea la ragazza. Ma avrebbe vissuto quell’insuccesso come un ostacolo insormontabile, una battuta d’arresto che lo separava dal traguardo finale. Un esame difficile, affrontato con impegno e speranza, in un percorso accademico che aveva richiesto anni di studio e sacrifici.
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La paura di deludere
“Oggi la nostra famiglia è stata colpita da un dolore che nessuna parola potrà mai spiegare”, si legge nel post pubblicato sui social. “Mio cugino ha deciso di togliersi la vita perché non ha superato un esame all’università. Un esame. Un ostacolo che sembrava insormontabile solo perché aveva paura di deludere, di non essere ‘abbastanza’”.
Un invito al dialogo e all'ascolto
Nel suo post, la cugina affida alla rete un appello accorato al dialogo e all’ascolto: “Nella vita non si vince sempre. Si può cadere. Si può sbagliare. Si può anche fallire, ma solo momentaneamente. Con il dialogo, con l’ascolto, con il sostegno giusto, tutto si può affrontare. Anche la paura del giudizio”.
Un invito a non chiudersi nel silenzio: “Non bisogna vergognarsi di un fallimento, perché un fallimento non definisce chi siamo. Parlate, cercate aiuto, apritevi. I social non devono mostrare solo le parti belle delle nostre vite, ma anche la realtà, la fragilità, i momenti bui: è lì che possiamo davvero aiutarci”.
Il post si conclude con parole di speranza: “Se anche solo una persona leggendo queste parole capirà che può chiedere aiuto... allora forse il silenzio di mio cugino servirà a rompere quello di qualcun altro. Ciao Ale, riposa in pace”.
Il peso delle aspettative
Il messaggio, semplice e diretto, restituisce il dramma di un giovane che, come molti altri studenti italiani, ha sentito sulle spalle il peso delle aspettative altrui e di un sistema in cui il tempo, l’età e la conformità sociale restano parametri ancora troppo presenti nel giudizio sul valore personale.
Secondo l’Istat, il 33% degli studenti universitari soffre di ansia e il 27% manifesta sintomi depressivi. Cresce il rischio di isolamento, di abbandono degli studi e, nei casi più estremi, di gesti autolesivi. Nel 2022 il tasso di abbandono universitario ha raggiunto il 7,3% (dati Mur). Ogni anno, in Italia, si contano circa 200 suicidi tra gli under 24: la maggior parte riguarda studenti universitari.
Il bisogno di ascolto e prevenzione
La tragedia nel salernitano riporta al centro il tema del disagio psicologico tra i giovani universitari e la necessità di rafforzare i servizi di supporto negli atenei. Ma anche l’urgenza di costruire una rete più ampia: una cultura dell’ascolto, della condivisione e dell’accettazione dell’errore come parte del percorso umano e formativo.
Un richiamo, quello che arriva da una tragedia privata, a non restare soli di fronte al "fallimento", a cercare aiuto e a parlare, prima che il silenzio diventi insostenibile.