
Chi cerca la scorciatoia alla fine la paga sempre cara. E' questo l'insegnamento che potremmo trarre dalla vicenda che ha coinvolto un giovane universitario dell'Università 'Bocconi'.
Lo scorso gennaio, lo studente era infatti stato sorpreso a guardare lo schermo dello smartphone durante un esame universitario: dopo aver tentato inutilmente di giustificarsi, il ragazzo era stato sanzionato con uno stop di sei mesi dalla sessione d'esame.
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Sei mesi di stop dalla sessione d'esame: lo studente si rivolge al Tar
Da marzo a settembre 2024 lo studente non potrà sostenere nessun test all'università a causa della violazione del ‘Codice di comportamento per gli studenti' approvato dall'ateneo l'8 novembre 2023. Una volta colto sul fatto, il ragazzo ha provato a giustificarsi, secondo quanto riportato da 'Il Corriere della Sera', dicendo che stava controllando il telefono per aggiornarsi sullo stato di salute di un familiare. Ma, evidentemente, non è stato creduto.
A questo punto ha fatto ricorso al Tar della Lombardia, chiedendo di potere convertire l'attività di volontariato svolta in questi mesi in favore di uno sconto sulla 'pena'.
Il Tar della Lombardia: “Sanzione in linea con la condotta accertata”
In questi casi, infatti, la prassi contemplata dall'Università prevede per lo studente la possibilità di vedersi abbonare i secondi tre mesi di sospensione se convertiti in tre mesi estivi di volontariato (che il giovane avrebbe già svolto in una struttura religiosa di assistenza ai bisognosi).
Ora si attende la pronuncia del Tar. Ma secondo quanto riportato dall'Ansa, per i giudici la sanzione dell'ateneo “non risulta abnorme non solo a fronte della condotta accertata (il possesso di un telefono cellulare contenente un testo visibile durante una prova di esame scritta), ma anche della infondatezza delle giustificazioni".
Nel codice di comportamento viene infatti specificato di "evitare l’uso di qualunque aiuto o congegno di qualsiasi tipo (cartaceo o elettronico) che non sia stato esplicitamente autorizzato dall’esaminatore della prova (manuali, appunti, note, libri o pubblicazioni, telefoni mobili, siti internet, social media, computer portatili o altri dispositivi elettronici)". Codice che il ragazzo ha infranto: adesso non resta che attendere di scoprire se il Tar deciderà di accordargli o meno i tre mesi di volontariato.