
“Non ho nessun amico vero con cui sfogarmi ma sento il bisogno di vomitare fuori il malessere che mi porto dentro”, comincia così lo sfogo di uno studente universitario sulla piattaforma Reddit. Iscritto alla facoltà di Economia Aziendale, l'unversitario sostiene di trovarsi in un vero e proprio limbo, sospeso tra gli studi e la ricerca di un lavoro stabile.
Due incombenze che gravano sulle spalle del giovane, incapace di reagire e di riprendere in mano la sua vita. Lui stesso descrive l'apatia che contraddistingue le sue giornate, affermando di non riuscire a portare a termine l'ultimo esame che lo separa dall'agognata laurea. Anche sul fronte del lavoro le cose non vanno molto bene, con la ricerca che non sta dando i risultati sperati.
Una laurea da prendere e tanto lavoro da fare
Venticinque anni da poco compiuti e un esame che lo separa dalla laurea in Economia Aziendale. Si presenta così il giovane studente che ormai è fuori corso da tre anni. “Nell'estate di ormai 3 anni fa avevo 4 esami da dare più la tesi ero ormai ad un passo da completare il percorso e andarmene con il mio titolino in mano, ma non andò nulla secondo i piani. Persi ogni interesse nell'andare avanti e iniziai cercare lavoro ma niente. Trovai solo lavori saltuari come addetto al punto vendita o alla "cucina" del McDonald's di zona. Lavoravo, ma di esami dati? Nemmeno mezzo.
Questo patetico circolo prosegue fino all'anno scorso quando trovai un lavoro "in linea" con quello che dovrebbe essere il mio percorso di studi. Ricopro prima una posizione più 'tech' e poi una seconda più 'amministrativa'. Do 3 esami su 4 nella sessione estiva prendendo voti tra il 27 e il 29. D'inverno però per n motivi non riesco a dare il 4, un po' perché è un esame lungo da preparare (Diritto Commerciale) e soprattutto perché lavorando tutto il giorno arrivavo a casa troppo cotto.”
La difficile situazione lavorativa
Il lavoro però non va come avrebbe dovuto: “Rimango però insoddisfatto del lavoro, mi erano state fatte delle promesse dal mio manager che sembrava tanto gentile e volenteroso di darmi una mano col mio futuro lavorativo ma erano solo chiacchiere. Tutte cazzate per imbonirmi. Raggiungo poi la consapevolezza di ciò. Io ero un semplice tappabuchi che doveva andare a colmare una posizione mancante ma che poi è rimasto in azienda perché era "non possibile" mandarmi via con il tipo di contratto che avevo. In prossimità dello stesso decido anticipatamente di non rinnovare”.
Deluso dalla prima esperienza lavorativa, lo studente si rimette sotto con gli studi deciso a sostenere l'esame di Diritto Commerciale: “Ogni volta che l'appello si avvicina però, mi auto saboto e non mi iscrivo allo stesso. L'ho fatto una volta e probabilmente non mi presenterò a quello che ci sarà tra pochi giorni. La cosa assurda è che le cose le so. Ma sono davvero stufo ed infelice. Ho scelto questo percorso di studi perché non sapevo che fare. Al liceo sono sempre stato uno studente medio, a volte mediocre ma comunque sempre nella media con qualche occasionale exploit nel corso dell'anno. Non ho mai avuto particolari tendenze o inclinazioni”.
Il percorso di studi tormentato
Lo studente si sofferma poi sul suo percorso di studi, rivelando di essersi pentito di avere fatto il liceo scientifico: “Avendo fatto uno scientifico non sono molti i lavori che avrei potuto fare col solo diploma. Avessi saputo di come bene fossero strutturati gli ITIS non avrei mai fatto il liceo che nulla mi ha lasciato se non nozioni su nozioni”. Ma a pesare più di tutto è la sua condizione mentale: una situazione da cui il giovane non riesce a cogliere i giusti stimoli per andare avanti: “Sono tormentato dall'idea di non aver concluso il ciclo di laurea ma allo stesso tempo ho un enorme disinteresse verso di esso. Il mio tempo lo passo ormai a cercare lavoro ma in maniera assai fallimentare. Per avere qualche occasione dovrei spostarmi a Milano/Torino ma non mi posso permettere di vivere lì con un contratto da Intern, quello che prenderei basterebbe appena per affitto e bollette, per le altre spese non saprei come fare. La mia unica speranza sono le posizioni full remote ma sono rare per chi non è un coder o comunque un soggetto che abbia una certa seniority. Vorrei solo trovare un contratto decente che mi permetta di andarmene via di casa dei miei genitori. Questo posto mi sta stretto. E' umiliante per me andare a dormire e svegliarmi nella mia cameretta. Ma davvero non so come fare.
Ho 25 anni e non so che direzione stia prendendo la mia vita. Non so cosa mi piace, so solo cosa non mi piace. Non sono bravo in nulla particolarmente se non ad usare Excel ma questa roba la sanno usare pure i bambini delle medie. Mi affasciano le cose del tipo Data Analysis ma per farlo ad un certo livello devi venir fuori da un percorso STEM e ad uno fuoricorso da 3 anni le aziende 3 volte su 4 sbattono la porta in faccia.
Vorrei non aver mai fatto l'università ed essere andato in fabbrica. Non sono intelligente ed è stato tutto tempo perso. Anni di vita buttati in nome di niente. In prospettiva di nulla. Odio profondamente me stesso per essere così inetto. Non vedo davvero una via d'uscita. Sia che rinunciassi agli studi o che finissi non me ne farei comunque di questa laurea, non me ne importerebbe davvero nulla. Getterei la tesi in uno scatolone in soffitta ed addio per sempre.
Tra 5 anni ne faccio 30 e la mia vita non ha ancora una direzione. 5 anni volano in un attimo. Non so per quanto tempo possa vivere con questo malessere. Sarebbe bello trovare un colpevole al di fuori di me come genitori o la società ma l'unico colpevole sono io. Forse la cosa migliore è abbandonare tutto. Accettare la cosa. Trovare un merdosissimo lavoro che mi permetta di pagarmi in appartamento in cui fare la muffa finché il mio tempo non sarà finito”.