
Ormai se ne parla ovunque, dai giornali alle tv e perfino nel governo: il fenomeno delle start-up sta prendendo piede anche nel nostro Paese, anche grazie ad una serie di incentivi e di leggi specifiche che dovrebbero favorire i giovani che intendono fare impresa.
IL DECRETO CRESCITA 2.0 - Fare impresa partendo con poco, questo è il sogno di molti giovani.
Un sogno che può essere realizzato anche sfruttando i vari privilegi messi a disposizione dal decreto Crescita 2.0, presentato quest’anno dal ministro Passera, il quale ha commentato così: “l’Italia è diventato un paese amico per chi voglia fare start-up”. Incentivi che hanno permesso a queste attività, finora rimaste piuttosto di nicchia, di decollare.LE START-UP: UN FENOMENO IN CRESCITA - La scena delle start-up italiane sta crescendo rapidamente e, per la prima volta dopo lo scoppio della bolla della New Economy, si percepisce un fermento positivo nell’aria. Attualmente moltissime imprese giovani italiane stanno ottenendo importanti riconoscimenti. Inoltre si sono creati dei gruppi di aggregazione molto attivi, come Italian Startup Scene e Indigeni Digitali.
LIMITI E POTENZIALITA’ - Però ci sono ancora forti limiti che impediscono alle start-up di decollare a pieno, i principali sembrerebbero essere la mancanza di finanziamenti pubblici e le scarse possibilità di vendere una azienda già avviata. Per quanto riguarda il fronte dei finanziamenti, dovrebbero arrivare a breve sessanta milioni di euro dal Fondo Italiano d’Investimento, e come spiegato da Fabio Lalli, fondatore di Indigeni Digitali, "il ricorso al crowdfunding potrebbe dare una spinta incredibile a progetti minori". Una serie di opportunità che possono essere sfruttate dai giovani che hanno idee innovative e interessanti, che anche con pochi capitali potrebbero mettere su la propria impresa e realizzare i propri sogni.