Paolo.Ferrara
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Professioni Sanitarie, quali sono le lauree triennali più richieste?

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ci ha reso protagonisti di un vero e proprio cambio epocale che ha influenzato i nostri stili di vita e modificato la nostra quotidianità. Da questa dinamica non sfugge, naturalmente, l'ambito lavorativo.

Ma quali sono stati gli effetti della diffusione del virus sull'occupazione, specie dei laureati? A dare delle risposte a questo quesito è stato il Rapporto AlmaLaurea 2021 che già nel suo titolo ha evidenziato come la pandemia non abbia compromesso la formazione ma, questo sì, ha rallentato il collocamento anche dei professionisti. Ci sono però dei settori che sono andati in controtendenza, come quello delle professioni sanitarie; qui, infatti, la quota di occupati tra i laureati del 2019 è salita rispetto a quelli del 2018: dal 76,2% al 78,3%. Ma, tra le 22 lauree triennali in cui si articola questo mondo, quali sono quelle in assoluto più richieste?

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A dircelo è un'analisi effettuata da Angelo Mastrillo, segretario aggiunto della Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Lo studio, innanzitutto, evidenzia come è vero che nelle professioni sanitarie c'è stato un incremento degli occupati tra il 2018 e il 2019 (+2.1%). Ma c'è stata lo stesso una contrazione della crescita rispetto al periodo pre-pandemia: tra il 2017 e il 2018, infatti, la crescita era stata addirittura del +5,9% (dal 70,3% al 76,2% di occupati). Comunque meglio del dato generale: sommando tutti i laureati, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea (di primo livello) scende drasticamente, dal 37,8% del 2018 al 33,1% dei laureati del 2019 (-4,7%).

Professioni Sanitarie, in quale laurea investire secondo il Rapporto

Entrando nel dettaglio delle professioni sanitarie, tra le quattro macro-aree che rientrano in questo settore, quelle che hanno conosciuto un notevole aumento nel 2019 sono sicuramente l'area di Infermieristica, salita dal 77,5% al 81,8%, scavalcando così dopo 11 anni le professioni della Riabilitazione, scese invece dal 83,4% al 78,4%. A conoscere un aumento degli occupati è stata anche l’area Tecnica e quella della Prevenzione, salite rispettivamente dal 65,3% al 68,4% e dal 54,7% al 57,5%.

Lo studio di Mastrillo, però, dopo aver analizzato nel dettaglio le 22 professioni sanitarie, basandosi sempre sugli ultimi dati dei laureati del 2019, ha voluto segnalare anche i corsi specifici che danno le maggiori chance occupazionali. Ecco dunque quelli che superano la media del 78,3% e si piazzano ai primi posti:

  • Igienista Dentale (86,1%)
  • Infermiere (83,8%)
  • Educatore professionale (83,1%)
  • Logopedista (82,5%)
  • Fisioterapista (80,1%)
  • Tecnico Audioprotesista (79,2%)

Professioni Sanitarie, fluttuazioni occupazionali dopo la pandemia

Diverso il discorso se si osservano le aree che hanno registrato le fluttuazioni maggiori (in positivo) da un anno all'altro. Proprio l'emergenza sanitaria, infatti, ha favorito la crescita della quota occupazionale di alcune aree rispetto ad altre. Ai primi posti per crescita rispetto allo scorso anno troviamo così:
  • Assistente Sanitario dal 59,3% al 76,4% (+17,1)
  • Tecnico di Laboratorio da 46,3% a 61,5% (+15,2)
  • Tecnico di Neurofisiopatologia da 63,3% a 71,4% (+8,1)
  • Tecnico di Radiologia con dal 67% al 73% (+6)
  • Ostetrica dal 53.9% al 57,9% (+4)
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