3' di lettura 3' di lettura
Ammesso con 1 al test di ingresso: entra nel corso di laurea perché mancano infermieri articolo

La crescente crisi nella professione infermieristica ha portato all'ammissione di studenti al corso di laurea nonostante risultati insufficienti nei test di ingresso. Federico Pegoraro, presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche, ha spiegato al Corriere del Veneto che quest'anno al test di infermieristica sono stati ammessi anche studenti con punteggi molto bassi.

Peccato che, storicamente, poi uno studente su tre non riesce a completare il ciclo di studi. 

Indice

  1. Pochi iscritti e posti vacanti
  2. Problemi di retention: gli iscritti non completano il corso
  3. Carenze nelle assunzioni
  4. Le sfide della professione

Pochi iscritti e posti vacanti

L'università di Verona, che gestisce il corso, ha messo a disposizione 120 posti, ma solo circa 80 studenti si sono iscritti al primo anno. Questo numero è in calo rispetto ai 98 che avevano scelto Vicenza come sede nel test di ammissione. La riduzione della domanda ha fatto sì che tutti i candidati, a prescindere dal punteggio, siano stati ammessi, con punteggi che arrivano fino a un 1 su 100.

Problemi di retention: gli iscritti non completano il corso

Pegoraro sottolinea che il test include domande di diverse materie, ma nonostante questo, molti studenti totalizzano dei risultati bassissimi. Un altro dato rilevante, che emerge da quanto riportato da Pegoraro al Corriere del Veneto, è che storicamente almeno il 30% degli iscritti non completa il corso. Questa difficoltà a mantenere gli studenti evidenzia un problema di attrattività della professione infermieristica. Negli scorsi anni, i corsi avevano sempre visto richieste elevate, ma ora il trend è cambiato, con sempre meno iscritti.

Carenze nelle assunzioni

Le difficoltà non si limitano all'università: nelle aziende sanitarie venete si riscontra una crescente carenza di personale. "Tanto per fare un esempio - racconta Pegoraro al Corriere del Veneto-, su 138 assunzioni deliberate dall’Usl 8 Berica nello scorso settembre, a seguito di un bando di Azienda zero, si sono presentati solo in 60. Stiamo parlando di assunzioni a tempo indeterminato, quindi vuole dire che manca proprio l’attrattività. Per contro, assistiamo ad un sempre crescente fenomeno di dimissioni dal settore pubblico, in favore di quello privato, oppure di pensionamenti".

Le sfide della professione

Pegoraro evidenzia che le ragioni di questo distacco dagli studi sono molteplici, compresi fattori legati allo stipendio e alle condizioni di lavoro. I giovani cercano un equilibrio tra vita lavorativa e personale, evitando lavori notturni e nei fine settimana. La professione infermieristica, per sua natura, è usurante e coinvolge forti elementi relazionali legati alla cura degli assistiti, il che può scoraggiare i nuovi ingressi nel settore.