
La notizia ha attirato la gioia di molti professionisti che finalmente vedranno un riconoscimento istituzionale del proprio lavoro, ma ha anche destato critiche e sospetti.
L’osteopatia è infatti spesso vista come una pratica di medicina non convenzionale, di carattere pseudoscientifico.
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L’osteopata: interventi di “prevenzione e mantenimento”
Stando a quanto si legge sul sito del MUR, le direttive del governo precisano che “nell’ambito della professione sanitaria dell’osteopata, il laureato è quel professionista sanitario che svolge interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie nell’ambito dell’apparato muscolo scheletrico”. Sul lato pratico, quindi, chi conseguirà il titolo accademico in osteopatia potrà pianificare “il trattamento selezionando approcci e tecniche esclusivamente manuali, non invasive, ed esterne, adeguate al paziente”.Gli studenti che decideranno di iscriversi al corso di laurea in Osteopatia potranno seguire, tra le varie lezioni, discipline quali Storia della Medicina, Biongegneria, Medicina Fisica e Riabilitativa, così come Scienze tecniche mediche e applicate, Malattie dell'apparato locomotore e Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative.
L’esultanza degli osteopati: “È un traguardo storico”
Il mondo dell’osteopatia, naturalmente, non può che esultare alla notizia. A confermarlo, come riporta ‘IlSole24Ore’, è anche Paola Sciomachen, presidente del ROI (Registro Osteopati d’Italia), ovvero l’associazione più rappresentativa dei professionisti in tale ambito operanti nel nostro Paese, nonché la più antica. “È un traguardo storico per il ROI e per tutti i 12.000 osteopati italiani”, ha dichiarato Sciomachen. “Il decreto è un passo avanti decisivo verso il pieno riconoscimento della professione osteopatica nel nostro Paese. Un atto con il quale si restituisce fiducia alla categoria e ai cittadini. Ringrazio le istituzioni alle quali offriamo da subito tutta la nostra collaborazione per portare a termine anche l’ultimo passo dell’iter previsto dalla legge, quello dell’istituzione dell’Albo e della definizione delle equipollenze”.L’Osteopatia è stata inserita tra le Professioni Sanitarie di prevenzione attraverso la legge 3/2018. Già nel 2021, il Decreto del Presidente della Repubblica relativo all’istituzione della professione sanitaria dell’osteopata era stato adottato dal Consiglio dei ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale dando il via all’iter.
“Questo decreto”, ha commentato ancora Sciomachen, “una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, consentirà alle Università di attivare l’iter per I’istituzione del corso di laurea in osteopatia. Ci auguriamo che possa nascere un dialogo costruttivo per salvaguardare e valorizzare il patrimonio della cultura osteopatica e garantire ai giovani studenti la trasmissione di competenze teorico pratiche necessarie alla formazione dei futuri osteopati”.