
Chiunque voglia partecipare alla sua discussione, previa accettazione dall'organizzatore, verrà munito di occhiali per la realtà aumentata e cuffie e sarà così in grado di entrare nel Metaverso per assistere all'evento da uno dei quarantacinque posti di un auditorium immerso nello spazio surreale del mondo digitale.
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Organizza la laurea nel Metaverso: la discussione ambiziosa di Matteo Catania
Basterà quindi infilare occhiali e cuffie, tutto integrato dall'interattività del virtuale, e ci si potrà immergere nell'altro mondo per assistere alla laurea di Matteo Catania. Il sistema consentirà inoltre agli ospiti di comunicare tra loro, e darà persino la possibilità di sfogliare la tesi di laurea e commentarla.A prendere parte virtualmente all'evento, durante la discussione, saranno ovviamente anche i professori, i cui avatar ascolteranno la voce riprodotta dell'alter ego di Matteo e vedranno le slides scorrere davanti ai propri occhi. Lo stesso spettacolo sarà disponibile anche per chi non indosserà gli occhiali 3D sulle lavagne elettroniche dell'aula reale dell'università. Ma, a differenza delle altre sedute di laurea, a conclusione della discussione della tesi e della proclamazione, il neo-dottore potrà festeggiare con tutti, sia con utenti reali, sia virtuali.
Non deve essere stato facile rendere questo ambizioso progetto realtà; a raccontare ogni passaggio, però, è intervenuto il protagonista dell'intera esperienza: "Organizzare un evento nel Metaverso come una seduta di laurea - spiega Matteo Catania al Giornale di Sicilia - è un sistema efficace sia per far partecipare amici e parenti che per varie ragioni non possono prendere parte alla classica modalità in presenza sia per raggiungere potenziali studiosi e scienziati della disciplina di riferimento in tutto il pianeta."
Questa dimostrazione nel Multiverso, però, non vuole soppiantare i rapporti esistenti nel mondo reale, e infatti Matteo tiene a sottolineare come la realtà virtuale sia un'opportunità di crescita per tutti, anche per le old gen, alle qualI lancia qualche input: "Nonostante le resistenze delle vecchie generazioni più mature alla realtà virtuale, quella del Metaverso rappresenta oggi uno spazio, in crescita costante, da scoprire e sfruttare. Sebbene questo possa alterare, alcuni pensano in negativo, la comunicazione tra soggetti, esso rappresenta oggi, così come accadde quindici anni fa con l’avvento dei social media, una barriera facilmente valicabile per tutte le generazioni, qualora venisse utilizzato in maniera produttiva ed efficace".
Grazie al progetto, potranno essere presenti alla sua laurea tutti coloro che hanno espresso interesse nel suo lavoro, pur essendo a chilometri di distanza: "Ho avuto l’opportunità di invitare diversi ricercatori, autori degli abstract studiati per realizzare il mio lavoro, che hanno mostrato interesse sia per la modalità innovativa di svolgimento della seduta ma soprattutto per lo studio di tesi che, probabilmente, non avrebbero mai letto altrimenti."
Matteo quindi conclude portando esempi concreti di utilizzo del Metaverso da parte delle università e mostrando quindi i diversi e possibili impieghi di questa affascinante tecnologia: "L’idea del Metaverso - prosegue lo studente - nasce da input provenienti dal contesto universitario e lavorativo. Diverse aziende operano già con esso per creare rete, per operazioni amministrative e per ampliare le modalità d’erogazione e vendita dei propri prodotti." E conclude: "Altrettante sono le università (come il politecnico di Torino) che lo utilizzano per attività sperimentali. In medicina, ad esempio, c'è chi opera utilizzando corpi virtuali".