Bologna, si suicida uno studente universitario: era in ritardo con gli esami

Lo scorso venerdì nelle acque del fiume Reno, sotto al Pontelungo di Bologna, degli operai che stavano eseguendo i lavori di ristrutturazione del ponte hanno ritrovato il cadavere di un giovane studente universitario.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti lo studente, un fuorisede di 23 anni, si sarebbe suicidato spinto dal ritardo nel sostenere gli esami universitari che dovevano portarlo alla conclusione del suo percorso di studi.

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Le possibili motivazioni dietro il suicidio: i problemi con l'università e la laurea

Dopo il ritrovamento e l'identificazione del cadavere gli inquirenti hanno cercato di ricostruire la vita del giovane studente sentendo diversi testimoni, amici e colleghi di università. Da qui è emerso che lo studente, secondo quanto riporta il Corriere di Bologna, si sarebbe suicidato.

A spingere il ventitreenne originario dell'Abruzzo a compiere il gesto estremo sarebbero stati i problemi con la laurea: sembra che il giovane avesse annunciato a parenti e conoscenti che il suo percorso di studi stava per concludersi con la discussione della tesi prevista proprio nella giornata del 7 ottobre, giorno in cui è stato ritrovato il suo cadavere. Dagli accertamenti effettuati presso l'università si è in realtà scoperto che lo studente era ancora molto lontano dall'ottenimento del titolo. Per avere una conferma di questa versione e dell'avvenuto suicidio, in ogni caso, sarà necessario attendere l’esito dell’autopsia che il medico legale svolgerà nei prossimi giorni.

Il precedente di un anno fa

Casualmente, per via di una triste coincidenza, il 9 ottobre del 2021 uno studente ventinovenne, originario di Pescara, aveva deciso di suicidarsi lanciandosi dal ponte di Stalingrado. Quest'ultimo, iscritto al campus di Forlì, aveva deciso di togliersi la vita a causa del senso di colpa per non aver detto la verità sul suo percorso di studi.

Anche lui aveva invitato i suoi familiari alla laurea ma in realtà, arrivati a Bologna, i genitori del 29enne avevano scoperto che la discussione della sua tesi non era in programma poiché aveva sostenuto pochissimi esami. Da lì il ragazzo aveva fatto perdere le proprie tracce fino al gesto estremo.

Paolo Di Falco