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di Cristina Montini
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I giovani amano fare l'aperitivo e vivono ancora con i genitori

Quando è stata l’ultima volta che avete preso un aperitivo con gli amici? Stando a quanto dice il Rapporto Coldiretti/Censis, per la maggior parte degli italiani è ormai diventata un’abitudine, solo che poi tutti tornano a casa dalla mamma per sfamarsi con una cena preparata con i fiocchi.

APERITIVO, VA DI MODA - Il Rapporto Coldiretti/Censis “Crisi: vivere insieme, vivere meglio” ha fotografato le abitudini degli italiani e, tra le altre cose, ha messo in evidenza quanto la moda dell’aperitivo abbia preso piede nel nostro Paese. Certo, non è un’invenzione dell’altro giorno, l’aperitivo è diffuso sin dall’800, ma in questi anni sta ritornando in auge diventando parte di un vero e proprio stile di vita che coinvolge 16,5 milioni di italiani.

DOPO LO SPRITZ SI TORNA DALLA MAMMA - Alcolico e non, accompagnato da patatine e stuzzichi o, spesso, da panini, arancini, pizza, pasta e persino porchetta, l’aperitivo dovrebbe essere solo una breve parentesi prima della cena, ma spesso si fonde con essa e quando si torna a casa, non sempre presto, si è già sazi. E se rimane qualche spazio nello stomaco da riempire, ci pensa la mamma. I giovani italiani, infatti, vivono ancora con i genitori.

GIOVANI MAMMONI? - Un po’ per via della crisi economica e del lavoro che porta molti ragazzi a risparmiare almeno sull’affitto e le spese connesse a una vita indipendente e un po’ perché come cucina, lava, stira e coccola la mamma non se ne trovano, di fatto, sei giovani su dieci tra i 18 e i 29 anni vivono ancora con la mamma o, il 26,4%, abita a meno di mezz’ora da lei. E tra chi ha tra i 30 e i 45 anni, anche se diminuisce la percentuale di chi se ne sta ancora a casa dei suoi (25,3%), aumenta il numero di chi prende casa accanto alla madre (42,5%).

CRISI ECONOMICA E AFFETTO - Ma davvero siamo di fronte a giovani mammoni che pensano solo alla bella e comoda vita? Abbiamo raccolto un po’ di testimonianze qua e là nel web per renderci conto se davvero i giovani italiani non sbolognano da casa per comodità oppure se solo avessero un lavoro e uno stipendio sicuri toglierebbero le tende in un battibaleno.

VOGLIO ESSERE INDIPENDENTE! - In giro per i forum abbiamo trovato i fautori dell’indipendenza che vivono la permanenza con i genitori come una prigione da cui fuggire appena le finanze lo permetteranno. “Vivo con mia madre e vorrei andarmene – è una delle testimonianze raccolte – ho 30 anni, e darei un braccio per andarmene. […] Vivere nella camerina, con la mammina sempre in agguato, che si spalma sul divano, che ingombra tutta casa con le sue regole, i suoi quadri, le sue scelte, mangiare quello che vuole lei, fare quello che vuole lei, ascoltarla quando ha bisogno di attenzione, assecondarla […] mi odio mi odio e mi odio”.

MEGLIO SOLI CHE... - E chi ce l’ha fatta dice: “32 anni. Andare a vivere da sola è stata una cosa ottima per me. Sì, a casa ero servita e riverita, in tutto. Qui mi faccio le lavatrici, dedico un giorno alla settimana alle pulizie, pago i conti, risolvo piccoli problemi quotidiani che a casa dai miei non avrei avuto. Ma cavolo, sono indipendente! Faccio quel che voglio, posso invitare chi voglio, posso far rumore, posso avere animali, posso sfogarmi in libertà. Non ho figure opprimenti che mi spiano. Non so, ma ci vedo solo cose positive!”

CON MAMMA SI STA TANTO BENE... - Ma non tutti la pensano così: “Ho 35 anni, NON sono fobico e vivo ancora con i miei per scelta – è un altro commento raccolto – Non credo nel vivere da soli come passo per essere maturi né lo vedo come principio. Con l'attuale costo della vita e sistema economico lo vedo solo come passo obbligato per imposizione o per mancanza di alternative. [...] La scelta di vivere con i miei è dettata dal rapporto costi/benefici rispetto al vivere da solo. Non ho un atteggiamento da parassita, contribuisco all'occorrenza e quando richiesto alle spese, non abbiamo spese d'affitto/mutuo da sostenere, né la mia presenza incide pesantemente.
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UN FRANCESE: LA COLPA È DI VOI ITALIANI - Un'altra testimonianza che ci ha molto colpito, però, è quella di un ragazzo di origini francesi che ha condiviso la sua opinione verso i giovani italiani con gli occhi di chi ha vissuto accanto a loro, ma che ha alle spalle una cultura diversa. “Io sono Francese. Ho abitato 2 anni a Reggio Emilia e ho capito circa dopo 1 anno che il mio futuro non era in Italia. Troppo casino, troppa furbizia, Stato inesistente. Ho capito allora perché la gente sta in famiglia, semplicemente perché si aiutano tra di loro, non facendolo lo Stato. [...] Poi ho capito che il problema economico legato alla mentalità Italiana ha creato un cosa che chiamo l'econo-mentalità. Da una parte gli italiani per cultura sono sempre rimastati dai genitori fino a tardi e dall'altra parte, lo Stato non aiuta i giovani a partire (aiuti per l'affitto, aiuti per la disoccupazione, ecc.), e la gente pensa che sia normale rimanere fino a tardi dai genitori [...] Quindi per me fa molto comodo a tutti che sia cosi, sia alla gente che allo Stato che non ha bisogno di dare aiuti”.

A te piacerebbe vivere da solo oppure stai meglio con i tuoi genitori?

Cristina Montini