
1. Impara a riconoscere i tuoi interessi e le tue aspirazioni
Nel tempio di Apollo a Delfi c’era iscritta questa sentenza: «Conosci te stesso». Questo è il punto da cui partire per scegliere la facoltà giusta. Innanzitutto pensate a cosa vi piace fare (o, se preferite, a cosa non vi piace fare…) e individuate un campo lavorativo. Quindi cercate di partecipare a saloni, open-day e incontri informativi organizzati dagli atenei.
2. Informatevi sugli esami da dare nel corso di laurea
La seconda regola per scegliere la facoltà migliore parte da una banalità, e cioè che la cosa più difficile dell’università sono gli esami. Quindi cercate di conoscere in maniera completa e approfondita gli insegnamenti del percorso universitario che vi interessa. Alcune materie potrebbero non fare al caso vostro, e rendere le sessioni di esami un vero incubo!
3. Seguire gli amici nella scelta non è sempre una buona idea
Il quinto anno è anche quello in cui si lasciano definitivamente la scuola e i compagni. E in alcuni studenti c’è la tentazione di iniziare il percorso universitario con gli amici, senza seguire la propria inclinazione. Niente di più sbagliato. La decisione deve essere autonoma e deve riguardare soltanto voi. I consigli e le scelte degli amici vanno tenuti in considerazione ma devono restare uno spunto di riflessione e non un vincolo. Non è detto che ciò che va bene agli altri possa andare bene anche a voi stessi.
4. I consigli dei genitori non sono un imperativo
Lo stesso discorso vale anche per mamma e papà. Alcuni genitori cercano di indirizzare i figli verso studi che possono dare più garanzie di occupazione e possibilità professionali, ma ripetiamo: ogni consiglio deve essere ascoltato e poi valutato con maturità e autonomia. I risultati migliori si ottengono con l’interesse e la passione per quello che si studia.
5. Non scartate facoltà con materie diverse da quelle affrontate nelle scuole superiori
Il premio Nobel per la fisica Enrico Fermi fece studi classici, e gli scrittori Carlo Emilio Gadda e Primo Levi studi scientifici. Non abbiate quindi paura! Chi ha frequentato il liceo classico può scegliere Fisica e chi ha fatto un istituto tecnico può iscriversi a Lettere e Filosofia. Ogni cambiamento è gestibile se alla base c’è la volontà di portare a termine i propri obiettivi e la realizzazione di sé stessi.
6. Trovate un compromesso fra i vostri interessi e gli sbocchi lavorativi
Saper leggere una tavoletta sumerica è affascinante ma poco richiesto dal mercato del lavoro! L’università va scelta valutando competenze e interessi, però è opportuno anche guardare alle reali possibilità di trovare lavoro. L’incontro fra queste due riflessioni sarà utile per trovare la strada giusta. Considerate anche che la società e il mercato del lavoro cambiano velocemente, e quindi le professioni del domani potrebbero non essere ancora nate!
7. Non date troppo peso alle classifiche degli atenei
Prendetele con moderazione le graduatorie sulle migliori università, perché dipendono da molti fattori e variabili. Soprattutto non affidatevi a classifiche senza fonte trovate in Internet, ma consultate i canali istituzionali come il Miur, che valuta le diverse università in Italia.
8. Valutate le caratteristiche strutturali e organizzative di un ateneo
Confrontate l’offerta formativa e l’innovazione che i tempi moderni impongono. Poi guardate le strutture e gli spazi che l’Ateneo è in grado di fornire (biblioteche, laboratori, aule studio, ed eventualmente (mensa e attività culturali). Infine i servizi complementari (assistenza didattica e amministrativa, piattaforma e-learning, frequenza delle sessioni di esami), che possono garantire il diritto allo studio ed evitare di andare fuori corso.
9. Studiate in Italia, e se volete aderite a programmi di mobilità studentesca
Trasferirsi all’estero per studiare è un’opportunità di crescita personale. Ma presuppone una conoscenza linguistica elevata e dei costi maggiori per la retta universitaria e per la vita da fuorisede. Inoltre il sistema universitario italiano offre una preparazione culturale mediamente superiore a quella delle università straniere. Il consiglio è quello di scegliere un ateneo in Italia che consenta di svolgere soggiorni all’estero attraverso programmi di mobilità studentesca, per il esempio il Progetto Erasmus.
10. Essere studenti fuorisede non è una disgrazia
Come per la scelta di un ateneo all’estero, essere uno studente fuorisede presuppone dei costi e spese non indifferenti. Tuttavia permette ai ragazzi di acquisire una certa indipendenza e di affrontare piccole responsabilità (pagare le bollette, fare la spesa, pulire casa). Inoltre spostarsi in una città più grande dalla provincia potrebbe tornare utile per conoscere altri ritmi e trovare possibilità lavorative.