
Tra le cose certe della vita: la morte, le tasse e il traffico clamorosamente fastidioso della mattina. Ecco chi potete incontrare in strada!
Ogni mattina è sempre la classica routine: sveglia, doccia, colazione e via verso l’università o il lavoro. Più di 300 volte all’anno. Un rito già di per sé faticoso, se poi ci si mette anche il tragitto a mettere i bastoni fra le ruote, allora capisci che la vita non è sempre rose e fiori, anzi…Alzi la mano chi di voi è riuscito a trascorrere una mattinata tranquilla prevedendo l’utilizzo della macchina nelle grandi città tra le 7 e le 9 di mattina. Una consuetudine affermata quella di trovarsi d’innanzi ad una flotta di esagitati nei loro abitacoli. E tu, che sei già in ritardo e abbastanza agitato per l’esame che stai per andare ad affrontare o quella riunione in cui devi presentare il tuo progetto, cominci a perdere fiducia nelle cose buone della vita. Perché? Semplicemente perché stai per andare ad approcciarti con uno di questi personaggi.
Sono le 8.00 AM. Sei al primo semaforo, e vedi una coda immensa. Sai già che sarà una lotta tra te e loro. Escine vincitore. 300 giorni su 300.
1. Il vecchietto
La questione del tempo è ormai una cosa secondaria. Lui c’è sempre. Lui è ovunque. Vive la sua vita un quarto alle sette, davanti al supermercato, alla volta. (semicit.) Si muove tendenzialmente per posizionarsi al di fuori dell’attività commerciale, che ha le serrande rigorosamente abbassate, almeno 30 minuti d’anticipo rispetto all’apertura tradizionale. Se il supermercato apre alle 8.30, lui è lì, in pole position alle 8. E per arrivarci deve per forza prendere la macchina. Alle 6. Per fare 2 km. Li percorre con estrema calma, ma con un’anima devil dentro di sé. La careggiata, abbastanza larga per far fluire il traffico su due corsie, diventa di sua proprietà. Lui sta in mezzo. La regola del vecchietto è chiara: ci sono io e tu stai dietro, sempre e comunque. E tu sei esanime al volante e rassegnato al ritardo.
2. Il maestro in motorino
Luogo: Milano. Mattina. Nebbia. Ore 9. Il mondo in strada. Tra le tante specie, dobbiamo citare anche i ‘maestri in motorino’. Il popolo delle due ruote. La categoria più odiata dall’automobilista tradizionale. Il problema è che non riesci a fare più di 10 metri senza inchiodare: il maestro, che si crede essere discendente di Valentino Rossi, ha visto un metro di spazio in cui infilarsi. Con un calcolo trigonometrico in poco tempo, il motociclista ha preso la sua scelta: io vado e tu inchiodi. Una dannazione che dura almeno 5 giorni su 7. A Milano.
3. Il neopatentato
Dovrebbe esistere una regola per cui il neopatentato non può mettersi alla guida tra le 7 e le 9 del mattino e tra le 18 e le 20. In quelle ore la strada è una giungla e non è giusto che questa categoria debba subire le conseguenze (specialmente psicologiche) del traffico. Tra un insulto e l’altro il neopatentato cerca di portare a casa il suo tragitto compiendo meno danni possibili. Non vogliamo dargli una colpa, deve giustamente imparare. Abbiate un po’ di compassione per lui. Ma perché sei uscito proprio a quest’ora?
4. L’agitato
Non sapevamo effettivamente come riassumere questo soggetto e lo abbiamo quindi categorizzato in questo modo. L’agitato comprende circa l’80% - 90% dei soggetti alla guida. Andare in macchina non è un piacere (Goodyear invece potrebbe insegnarvi altro sotto questo punto di vista) per tale soggetto che a ogni sorpasso subito, a ogni semaforo rosso a ogni spostamento d’aria, comincia a strombazzare all’impazzata e partono, nel maggiore dei casi, parolacce al vento. Calma, signori. Tutto si risolve. Se siete arrivati a destinazione per 30 anni durante la vostra vita, dovreste capire che prima o poi ce la farete. Non sprecate il tempo ad avvelenarvi il sangue.