Marcello G.
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le facoltà universitarie col maggior numero di fuori corso secondo almalaurea

È uno degli interrogativi che molte matricole si fanno subito prima di decidere a quale facoltà iscriversi all’università: riuscirò a laurearmi in tempo, rispettando la tabella di marcia indicata dal piano degli studi? Perché, soprattutto per le discipline in cui la concorrenza è alta e le opportunità di lavoro non altrettanto elevate, uno degli elementi che può fare la differenza una volta conseguito il titolo è la regolarità negli studi. Completare ‘in corso’ può essere un ottimo biglietto da visita, specie se non si hanno particolari specializzazioni. Ma, paradosso dei paradossi, sono proprio le facoltà che non danno più la certezza di un lavoro quelle che ospitano il numero più alto di ‘ritardatari’. Quelle in cui gli studenti sembrano non tenere più di tanto alla regolarità nel dare gli esami. A dirlo è la XIX Indagine Almalaurea sul profilo dei laureati (relativa al 2016).

‘Fuori corso’: Giurisprudenza, Architettura e Lettere le facoltà dei ritardatari

Giurisprudenza, Architettura e Lettere: ecco dove trovare la maggior parte dei ‘fuori corso’. Analizzando il tempo in più (rispetto al numero legale di anni previsto dai diversi percorsi) che impiegano gli studenti per arrivare alla laurea si può infatti osservare che, in media, i dottori dell’area giuridica accumulano un ritardo quantificato in oltre la metà del tempo (il rapporto è pari al 52%). In pratica, un laureato in Giurisprudenza, per discutere la tesi ci mette grosso modo 8 anni (invece dei 5 previsti dal corso di laurea magistrale a ciclo unico). Carente anche il rendimento dei laureati in Architettura e nelle discipline dell’area letteraria (Lettere, Filosofia, ecc.): per loro il ritardo è del 45%; più o meno 7 anni invece di 5 per conseguire su un titolo magistrale. A non brillare, però, sono tanti settori accademici. Chi, ad esempio, vuole laurearsi in Ingegneria o nelle materie scientifiche (Matematica, Fisica, ecc.) deve mettere in conto che arriverà al titolo un paio d’anni dopo del previsto (indice di ritardo del 43%).

Laurearsi ‘in corso’? In quasi tutte le facoltà è un miraggio

Ma, questa, è una condizione che accomuna tantissimi laureati. Tranne casi eccezionali, in parecchie discipline, occorre in media un terzo del tempo in più per discutere la tesi. Le aree Insegnamento, Politico-Sociale, Geo-Biologica, Chimico-Farmaceutica, Agraria, Veterinaria, Linguistica, Economico-Statistica si collocano tutte nella fascia di ‘ritardo’ rispetto alla durata legale che va dal 32% al 39%. I motivi di questo quadro così poco incoraggiante? Possono essere molteplici: dall’affollamento delle aule (che scoraggia i più a seguire le lezioni) alla severità dei docenti, dai programmi d’esame mastodontici alle difficoltà di orientamento. A cui va aggiunto il fatto che, molte di queste facoltà, vengono prese da alcuni studenti alla stregua di un ‘parcheggio’ dove capire cosa si vuole fare da grandi. Dati che, tra l’altro, si scontrano con le tendenze in atto di recente.

Solo i futuri medici (e pochi altri) riescono a rispettare i tempi

Sempre in base al rapporto Almalaurea, negli ultimi quindici anni sempre più studenti riescono a laurearsi in tempo e l’indice di ritardo si è notevolmente assottigliato. Anzi, si è praticamente dimezzato: si è passati dal 67% del 2002 al 36% del 2017. Certo, ancora oggi in media ogni anno ‘legale’ d’università si traduce in un anno e tre mesi ‘reali’. E il miglioramento, come visto, pare non farsi strada in alcune facoltà. Per fortuna, però, ci sono anche lauree che vedono un tasso regolarità elevatissima: è il caso di Medicina. Gli aspiranti camici bianchi, nonostante la lunghezza e la complessità degli studi, riescono a laurearsi quasi tutti ‘in corso’: l’indice di ritardo è di appena il 16% (giusto qualche mese in più, che su 6 anni di durata legale è più che accettabile). Le professioni sanitarie confermano il trionfo dell’area medica: per conseguire una di queste lauree triennali ci si mette in media il 20% del tempo in più. Molto bene anche Educazione fisica (indice di ritardo al titolo del 24%) e Psicologia (26% in più rispetto al tempo previsto).

Marcello Gelardini

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Data pubblicazione 10 Ottobre 2017, Ore 15:42
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