Federico Bianchetti
Autore
Studente disperato mentre studia

Le immatricolazioni universitarie continuano a crescere ma, al contempo, il sistema universitario italiano non riesce a tradurre questo exploit in un aumento proporzionale delle lauree. Tradotto: accedere all’università è sempre più frequente; arrivare alla laurea, invece, resta tutt’altro che scontato.

Come fa notare un approfondito realizzato da noi di Skuola.net, basato su dati del Ministero dell'Università e della Ricerca, negli ultimi 10 anni il numero complessivo di studenti iscritti a un corso di laurea è cresciuto del 19%, passando da 1.702.414 iscritti nel 2014/2015 ai 2.025.434 del 2024/25, con un ritmo di immatricolazioni superiori alle 300 mila nuove unità annue.

Tuttavia, la percentuale di laureati nella fascia della popolazione che va dai 25-34 anni, secondo gli ultimi dati a disposizione, resta ferma al 31,6%, ponendoci agli ultimi posti tra le nazioni europee. 

Indice

  1. Dove si inceppa il percorso: i “buchi” che fanno perdere gli studenti
  2. L’abbandono al primo anno: numeri che non migliorano

Dove si inceppa il percorso: i “buchi” che fanno perdere gli studenti

Il nostro sistema universitario, dunque, è un po’ come uno scolapasta: non importa quanto lo si riempia, il livello dell’acqua al suo interno difficilmente aumenterà. 

I buchi corrispondono a varie problematiche: da un processo di orientamento poco efficace in ingresso - che porta a scelte sbagliate da parte degli studenti - a un’offerta formativa che non è compatibile del tutto con i talenti (vedi capacità di portare a termine gli studi intrapresi) delle matricole.

L’abbandono al primo anno: numeri che non migliorano

Così, entro il primo anno di studi, il tasso di abbandono raggiunge numeri significativi: secondo gli open data messi a disposizione dal MUR, nell’anno accademico 2022/23 - l’ultimo di cui si abbiamo i dati - il 7,1% delle matricole ha abbandonato gli studi dopo appena un anno.

Purtroppo, queste “perdite” non siamo mai riusciti ad arginarle in maniera significativa: infatti 10 anni fa il tasso di abbandono al primo anno era pari al 5,9% e riguardava sia gli uomini che le donne più o meno in egual misura.

Su questo aspetto le ragazze non si dimostrano migliori dei ragazzi, che invece sono surclassati in termini numerici: le studentesse rappresentano la maggioranza assoluta degli iscritti, con 1.152.280 presenze contro gli 873.154 studenti uomini.

Tabella abbandoni universitari

 

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