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studentessa stanca per il troppo studio

La notizia che non fa più notizia: quando c'è un'indagine internazionale di mezzo, l'Italia ne esce quasi sempre con le ossa rotte. L'ultimo rapporto targato Ocse-Piaac certifica una realtà ormai assodata: un adulto su tre in Italia non dispone di competenze linguistiche e matematiche sufficienti.

In altre parole, un terzo della popolazione è analfabeta funzionale: è in grado di leggere testi brevi, ma va nel pallone se lo stesso testo contiene più informazioni rilevanti.

E, ancora, un terzo degli adulti riesce a compiere solo operazioni semplici, con numeri interi o decimali, ma davanti a un'equazione di secondo grado non sa dove mettere le mani.

E non si tratta – come qualcuno potrebbe pensare - del livello d'istruzione: tra quei pochi laureati che abbiamo, infatti, in molti dimostrano di avere un livello di competenze addirittura inferiore a quello di un qualsiasi neodiplomato in Finlandia.

Questo perché le capacità acquisite a scuola invecchiano più in fretta che negli altri Paesi. Con serie ripercussioni sul lavoro ma anche sul progresso della società.

Queste le principali evidenze dell'indagine Piaac (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) dell'Ocse che misura lo stato della popolazione adulta nei Paesi di tutto il mondo.

Indice

  1. I risultati nella 'literacy'
  2. L'allarme in matematica
  3. Capacità di risoluzione dei problemi: non pervenuta
  4. I titoli di studio premiano meno che altrove
  5. I benefici dell'alfabetizzazione

I risultati nella 'literacy'

Certo, c'è chi fa peggio, come il Portogallo, ma non ci sembra un elemento di cui andare fieri. Perché a volte bisogna considerare il bicchiere mezzo vuoto: rispetto alla scorsa edizione, infatti, i risultati sono in negativo, con un aumento del 7% (dal 28 al 35) di coloro che non arrivano al livello sufficiente.

Non a caso, secondo il Piaac - che si è svolto nel 2022-23 su un campione di popolazione tra i 16 e i 65 anni in 31 Paesi e in Italia in particolare con un campione di 4847 adulti, rappresentativi di circa 37,4 milioni di persone - i risultati del nostro Paese sono al di sotto della media Ocse.

Per quanto riguarda la 'literacy', cioè la capacità di comprendere un testo, un adulto su tre (il 35%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1 (la media Ocse è del 26%).

Il che significa che "è in grado di comprendere testi brevi ed elenchi organizzati, quando le informazioni sono indicate chiaramente, e può individuare informazioni specifiche e identificare collegamenti rilevanti all'interno di un testo" (livello 1) o che "è in grado di comprendere, al massimo, frasi brevi e semplici" (sotto il livello 1).

Chi, invece, ha dimostrato di avere un livello adeguato? Solo il 5%, contro una media internazionale del 12%.

Ocse Piaac, italiani analfabeti funzionali: siamo tra i peggiori in UE per competenze in italiano e matematica articolo

L'allarme in matematica

Anche per quanto riguarda le competenze matematiche – la 'numeracy' come viene chiamata nel rapporto – si brancola nel buio. Considerando la capacità di calcolo, un adulto su tre (il 35%) è 'low performer', cioè fermo a livello 1 o inferiore.

Parliamo di persone in grado di "fare calcoli di base con numeri interi o con il denaro, comprendere i decimali e identificare ed estrarre singole informazioni da tabelle o grafici, ma possono avere difficoltà con compiti che richiedono più passaggi (es. risolvere una proporzione). 

Quanti sono al di sotto del livello 1 sono in grado di sommare e sottrarre numeri piccoli". Di contro, gli 'high performer' (livello 4 e 5) in Italia sono soltanto il 6%, contro la media dei Paesi Ocse (14%).

Capacità di risoluzione dei problemi: non pervenuta

Infine, l'indagine si è concentrata anche sulla capacità di 'problem solving'. Qui, quasi la metà degli italiani è totalmente insufficiente (46% sotto o pari al livello 1 contro una media Ocse del 29%).

Chi si trova in questa situazione ha "difficoltà con problemi che presentano più passaggi o che richiedono il monitoraggio di più variabili".

I titoli di studio premiano meno che altrove

Il dato che però forse dovrebbe allarmare di più fa riferimento alla scarsa 'potenza di fuoco' dei percorsi di studio.

I titoli di studio conseguiti in Italia premiano meno che altrove: un laureato italiano ottiene in media solo 19 punti in più di un semplice diplomato nella prova di 'literacy' (contro una media Ocse di +33 punti) e il diplomato a sua volta ottiene 35 punti in più di chi ha in tasca solo la terza media (contro una media Ocse di +43 punti).

I benefici dell'alfabetizzazione

Un trend da invertire al più presto, a causa dei fattori di rischio cui sono esposti gli adulti che non raggiungono queste competenze: il rischio è quello di venire esclusi a livello sociale ed economico. 

Perché raggiungere e mantenere un buon livello di compentenze nel leggere, scrivere e nel fare i conti non aiuta soltanto a trovare lavoro e a guadagnare meglio, ma si traduce anche in una migliore condizione di vita.

Data pubblicazione 11 Dicembre 2024, Ore 10:59
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