
Con tutti i record battuti nel 2023, non c’è da meravigliarsi che l’anno appena trascorso sia stato ufficialmente l’anno più caldo mai registrato sulla Terra dal 1850, come annunciato martedì 9 gennaio dal Servizio europeo Copernicus per i cambiamenti climatici (C3S). Dati che hanno più volte superato i limiti dell’Accordo di Parigi.
Anche quest'anno le temperature sono state particolarmente miti durante le festività natalizie, ma questa anomalia è iniziata a giugno, con temperature medie globali mai così elevate.
Un pianeta troppo caldo
Peggio ancora, il 2023 non è solo l’anno più caldo mai registrato, ma è anche il primo anno in cui ogni giorno è stato almeno 1°C più caldo rispetto al periodo preindustriale. Nello specifico, quasi la metà dei giorni dell’anno ha superato la soglia di 1,5°C prevista dall’Accordo di Parigi.
E per la prima volta, due giorni di novembre hanno superato i +2°C di riscaldamento globale rispetto ai livelli preindustriali.2023, il primo di una serie di anni roventi?
Dopo una COP28 deludente sotto diversi aspetti, quest'anno il record non fa ben sperare per il futuro. Gli estremi che abbiamo osservato negli ultimi mesi dimostrano drammaticamente la distanza che ci separa dal clima in cui si è sviluppata la nostra civiltà. Ricordiamo che uno studio del Global Carbon Project pubblicato il mese scorso ha indicato che è “ormai inevitabile” che la soglia di 1,5°C di riscaldamento globale venga superata “costantemente per diversi anni.
Sebbene la valutazione di Copernicus non significhi che i limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi verranno superati di sicuro in maniera costante, il 2023 costituisce un precedente disastroso. Si tratta di una pessima notizia per il clima. L’ennesima.
Antonio Libonati