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Nitazeni

La nuova minaccia che sta mettendo in allarme le autorità sanitarie e i governi di tutto il mondo sono i nitazeni, una delle droghe più periocolose mai viste sinora. Si tratta di una famiglia di oppioidi sintetici estremamente potenti, sviluppati in laboratorio, e concepiti per imitare gli effetti degli oppiacei tradizionali (quelli che derivano dal papavero), ma con una potenza e dei rischi nettamente superiori.

Un articolo pubblicato di recente su 'The Conversation', definisce i nitazeni “l'ultima, letale evoluzione nella crisi degli oppioidi sintetici”, evidenziando che sono “dieci volte più potenti del Fentanyl”.

Il problema principale è la loro rilevazione. Spesso, i test tossicologici standard che si usano in ospedale non riescono a identificarli, complicando in modo serio la diagnosi e, di conseguenza, la rapidità e l'efficacia degli interventi medici. Insomma, si rischia di avere a che fare con una sostanza letale senza nemmeno accorgersene in tempo.

Indice

  1. Le origini: da farmaco "fallito" a droga di strada
  2. La produzione illegale
  3. Il mercato della droga: meno eroina, più nitazeni
  4. Casi di mortalità anche in Italia
  5. Difficili da rilevare
  6. Preoccupa più del fentanyl

Le origini: da farmaco "fallito" a droga di strada

La storia dei nitazeni inizia molto tempo fa, negli anni ’50. Furono messi a punto da una casa farmaceutica svizzera, la CIBA AG (poi confluita in Novartis). L'obiettivo era ambizioso: creare potenziali analgesici con un’efficacia addirittura superiore a quella della morfina.

Tuttavia, non vennero mai immessi sul mercato perché furono riscontrati gravi problemi di sicurezza. Dopo decenni di oblio, la conoscenza chimica di queste molecole è stata "rispolverata" e riutilizzata, purtroppo, dalle reti illegali della droga.

La produzione illegale

La comparsa sulle strade dei nitazeni è relativamente recente: è stata segnalata per la prima volta nel 2019 negli Stati Uniti e in Canada. Da lì, hanno iniziato progressivamente ad arrivare anche in Europa.

Oggi, la produzione, distribuzione e commercio avvengono completamente al di fuori dei canali legali. La catena di vendita illegale è prevalentemente legata alla Cina.

Nel 2023, le Nazioni Unite hanno ricevuto segnalazioni su circa venti varianti diverse di nitazeni da ben 28 Paesi e dodici di queste sono già sottoposte a controllo internazionale.

Il mercato della droga: meno eroina, più nitazeni

La diffusione di questi oppioidi in Europa è strettamente collegata a un cambiamento nell’offerta globale di oppiacei. La ridotta produzione di oppio in Afghanistan ha creato un "vuoto" nell'approvvigionamento di eroina. Questo vuoto è stato parzialmente colmato proprio da oppioidi sintetici, come i nitazeni. 

Il peggio è che queste sostanze vengono spesso impiegate come sostanze da taglio per aumentare i volumi di prodotto venduto, e questo avviene senza informare i consumatori. Ciò fa crescere a dismisura il rischio di overdose involontarie.

Casi di mortalità anche in Italia

I dati più recenti sono davvero preoccupanti e indicano un aumento degli eventi fatali correlati ai nitazeni in diversi Paesi. Le Nazioni Unite segnalano un incremento di decessi in Estonia. Nel Regno Unito il governo ha registrato ben 458 morti legate ai nitazeni tra giugno 2023 e gennaio 2025, con almeno un decesso registrato in ogni regione inglese.

In Italia, invece, è di pochi giorni fa la notizia che arriva dall'Alto Adige, dove i Carabinieri di Brunico hanno arrestato un trentenne altoatesino nell'ambito di un'indagine che ha svelato il primo caso accertato di morte per overdose da nitazeni in Italia. 

Il decesso della vittima, un coetaneo proprio di Brunico, risaliva a circa un anno fa e inizialmente archiviato come arresto cardiocircolatorio naturale per assenza di tracce di stupefacenti. La verità è emersa solo in seguito a una complessa inchiesta, supportata dalle analisi chimiche del Ris di Roma e da un coordinamento tra investigatori a livello europeo. 

Il procuratore di Bolzano ha lanciato un "significativo campanello d'allarme" per l'Alto Adige, dove si contano già 35 segnalazioni legate a queste sostanze, oppioidi sintetici spesso acquistati tramite il dark web.

Difficili da rilevare

Come abbiamo visto, un problema centrale è che molti test tossicologici commerciali non sono in grado di identificare i nitazeni. Al congresso della Società Italiana di Tossicologia (Sitox), “Antidotes in Depth 2025”, gli specialisti hanno ribadito la difficoltà di rilevarli con i test ospedalieri tradizionali.

Questo significa che, durante autopsie o valutazioni cliniche, gli esami possono concentrarsi sulle sostanze più note, trascurando questi nuovi oppioidi e portando, di conseguenza, a diagnosi errate o incomplete. Questo accade perché, come ricordano gli esperti, che le nuove droghe spesso sopraggiungono prima delle normative, delle campagne di prevenzione e della consapevolezza dei consumatori. 

Per questo, il Sitox ha richiamato l’importanza della rete dei centri antiveleni, per monitorare tempestivamente la comparsa di queste molecole e aggiornare i protocolli diagnostici e terapeutici.

Preoccupa più del fentanyl

Fonti specialistiche definiscono i nitazeni una “evoluzione letale” nella crisi degli oppioidi sintetici. Alcune stime indicano che certe varianti possono essere molte volte più potenti del fentanyl.

Queste droghe circolano in varie forme: liquide, in pillole o in polvere. E possono risultare letali in dosi minime, rendendo ogni singola esposizione a queste sostanze una situazione potenzialmente fatale.

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