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Gli italiani sembrano promuovere la linea severa adottata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, su due temi molto dibattuti in queste settimane: il fenomeno degli studenti che per protesta si rifiutano di sostenere l'orale di maturità e la regolamentazione dell’uso dei telefoni cellulari in classe.

A rivelarlo è un sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis per conto di Esperia, su un campione nazionale di 2.000 persone.

Indice

  1. Rifiutarsi di sostenere l'orale d'esame? Inammissibile
  2. Giusto vietare i cellulari a scuola
  3. Consenso diffuso anche tra chi non vota per i partiti di Governo

Rifiutarsi di sostenere l'orale d'esame? Inammissibile

In particolare, il 68% degli intervistati si dice contrario alla cosiddetta “scena muta” durante l’orale dell’Esame di Stato, ritenendola inammissibile. Appoggiando, implicitamente, l'idea del Ministro di introdurre dal prossimo anno la bocciatura automatica per chi lo farà.

Solo il 25% del campione considera, invece, legittima questa modalità di protesta, interpretandola come una forma di critica ai criteri di valutazione.

Giusto vietare i cellulari a scuola

Ma, come detto, il sondaggio evidenzia anche un’ampia condivisione della circolare ministeriale che stabilisce il divieto di utilizzare lo smartphone durante le lezioni: una misura che 7 italiani su 10 giudicano “giusta e necessaria”.

Il provvedimento – già in vigore nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado, quindi elementari e medie – è stato recentemente esteso anche alle superiori, con l’obiettivo di garantire maggiore attenzione in aula.

Consenso diffuso anche tra chi non vota per i partiti di Governo

La rilevazione Demopolis, effettuata tra il 15 e il 18 luglio, segnala inoltre una forte polarizzazione politica sul tema: l’introduzione della bocciatura come possibile conseguenza della "scena muta", tra quanti simpatizzano per i partiti dell'attuale coalizione di Governo, è sostenuta addirittura da 9 persone su 10. Ma la strada dell'instransigenza trova consensi anche tra il 40% dell’elettorato di opposizione.

In generale, secondo i ricercatori, i dati raccolti riflettono una crescente richiesta di “serietà” e rigore da parte dell’opinione pubblica per quanto riguarda il sistema scolastico italiano.

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