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GenZ sempre più "analcolica": per il 16,7% l’aperitivo è con una bibita

Bevande di conforto, perfette per rilassarsi dopo cena o per godere dei momenti in compagnia. L'indagine condotta da Euromedia Research, presentata in occasione dell’assemblea annuale di Assobibe, l’associazione dei produttori di soft drink, fa luce sulle bibite analcoliche più consumate dagli italiani.

Coca, aranciata, chinotto, tè freddo: per quasi la metà dei consumatori italiani (46%) , le bibite analcoliche rientrano di diritto nella categoria dei cosiddetti Confort food, accanto ai 'mostri sacri' della gastronomia come il cioccolato, la pizza o le lasagne.

E i giovani cosa ne pensano? Anche loro sono sulla stessa linea d'onda.

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La Gen Z e l'aperitivo analcolico

Tra i giovanissimi i soft drink vanno a ruba. Se tra tutti i consumatori la percentuale di chi sceglie una bibita analcolica per l’aperitivo è il 7,5%, tra i 18-30enni la media sale al 16,7%. Un dato, questo, decisamente in controtendenza e che conferma come sempre più giovani preferiscano bere meno alcol. Presto per parlare di 'trend salutista', ma certo è che si tratta di un buon segnale.

Non che le bibite analcoliche siano esenti da criticità e problematiche. Fra tutte, l'alta concentrazione di zuccheri che rischia di comportare seri problemi per la salute. Ma di questo la Gen Z non sembra preoccuparse: il 43% non lo considera un rischio per la salute e il 57% ritiene che, nelle debite quantità, le bevande zuccherate possano fare parte a pieno titolo di una dieta equilibrata.

Quali sono le bibite più amate degli italiani?

Di fronte a un'indagine di questo tipo, la domanda sorge spontanea: quali sono le bibite nel cuore degli italiani? Al primo posto, l'inossidabile Coca-Cola, scelta dal 29,7% dei consumatori, mentre al secondo c’è l’aranciata, con il 9,8% delle preferenze. Terzo in classifica (8,8%) è il Chinotto, una bevanda nata in Italia ma che sta ormai riscuotendo un discreto successo anche all’estero, a pieno titolo nelle liste eccellenze del made in Italy. A sorpresa, invece, il tè freddo si piazza soltanto quarto, con l'8% delle preferenze.