
Trovare lavoro subito dopo la laurea: quanti studenti sperano che il sogno si avveri? Fin dalla scelta dell'università, le prospettive occupazionali sono ormai il primo pensiero di tantissimi giovani.
Ma per far colpo sulle aziende, non servono solo buoni voti e un titolo altisonante. Quello che non può mancare sul curriculum di ognuno di voi, è l'esperienza universitaria più bella e stimolante di sempre: l'Erasmus! I dati AlmaLaurea mostrano, infatti, che per i laureati che passano un periodo di studio all'estero aumentano del 12% le chance di trovare un impiego già ad un anno dal titolo. Buone notizie, no?
Spagna, il paese preferito per l'Erasmus
Partire per l'Erasmus o con un altro programma dell'Unione europea è ormai considerato un must tra gli universitari, tanto che sono sempre di più quelli che partecipano: era il 6% nel 2006, è l'8% tra i laureati del 2016. Il Paese di destinazione più gettonato è la Spagna, scelta dal 30% degli interessati dalla mobilità internazionale, seguita da Francia, Germania e Regno Unito.
Identikit dello studente in Erasmus
Ma chi è lo studente che parte per l'Erasmus? L'ultimo rapporto AlmaLaurea ci racconta qualche curiosità. Innanzitutto, tra i laureati che compiono l'intero percorso "3+2", è più frequente che sia un universitario del biennio magistrale che del triennio.Inoltre, per lo più studia una disciplina dell'area linguistica (22%), ma potrebbe trattarsi di uno studente di medicina e odontoiatria (16%), di architettura (13%), o di uno dei corsi di laurea di indirizzo giuridico e politico-sociale (entrambi 10%). Poco probabile che si stia laureando in una delle professioni sanitarie o nel settore dell' insegnamento (entrambi 2%) ed educazione fisica (3%).
Da dove proviene? Le università dell'Italia Nord-orientale, fra le 71 coinvolte nell'indagine, hanno in generale percentuali di laureati con un'esperienza di studio all'estero più elevate (11%).