
Nel nostro Paese non esiste il docente di educazione civica: insegnare la cittadinanza è un compito trasversale alle varie discipline. Facendo in modo da garantire che almeno un’ora a settimana del tempo speso a scuola sia dedicata a sviluppare le competenze che tutti i cittadini del nuovo millennio devono possedere in uno scenario dominato dalla transizione digitale ed ecologica.
Proprio su quest’ultimo aspetto si è concentrata l’ultima indagine IEA ICCS, che raccoglie i dati relativi agli studenti e agli insegnanti dell’ottavo anno di scolarità (terza media).
I dati ci rilevano picchi di eccellenza su quanto si impara nelle nostre scuole in termini di sviluppo sostenibile. Potrebbe essere inaspettato sapere, ad esempio, che ben il 91% degli studenti di terza media, in Italia, sostiene di aver imparato come proteggere l’ambiente attraverso attività scolastiche, concentrate su temi come il risparmio energetico idrico e il riciclo. A livello internazionale ci si ferma all’81%; uno scarto di 10 punti percentuali.
Per la maggioranza degli insegnanti italiani il rispetto dell'ambiente è uno di principali temi dell'educazione civica
Ed è addirittura l’80% degli insegnanti italiani, contro il 61% della media europea, ad asserire di aver svolto attività per sensibilizzare gli studenti sul consumo eccessivo delle risorse e sull’impatto ambientale di tale pratica. Spesso poi - lo dice il 64% dei docenti - i progetti legati al risparmio energetico e al riciclo coinvolgono direttamente gli studenti nella comunità locale, in collaborazione con gruppi e associazioni esterne. Nella consapevolezza che educare significhi anche confrontarsi con la vita reale al di là delle mura scolastiche. Anche qui inoltre siamo avanti, seppur leggermente, rispetto al panorama generale, laddove ci si ferma al 61%.
Ma ci sono molti altri ambiti in cui andiamo alla grande. Ad esempio, si perdoni il gioco di parole, “facciamo scuola” per quanto riguarda le tematiche legate allo sviluppo sostenibile, che trovano maggiore spazio che altrove nei nostri istituti: in Italia ne parla il 98% degli insegnanti - contro l’87% della media complessiva - sviscerando assieme ai loro studenti temi e problemi come il cambiamento climatico, la povertà nel mondo e il lavoro minorile. Con il 60% dei prof che conferma come la promozione del rispetto e della salvaguardia del Pianeta sia uno degli obiettivi più importanti dell’educazione civica e alla cittadinanza (la media internazionale è di appena il 46%).
Lezioni interattive ma possiamo fare di più nel lavoro di squadra
Anche sui metodi di insegnamento, i docenti italiani dimostrano una certa sensibilità per il coinvolgimento interattivo degli alunni, tanto che il 63% di loro impegna di frequente gli studenti in attività di ricerca e analisi, partendo da informazioni raccolte da fonti diverse sul web. Se guardiamo i numeri complessivi, lo fa mediamente solo il 53%.
Se c’è, invece, qualcosa su cui dobbiamo recuperare terreno è la propensione della scuola verso il team working, il lavoro di gruppo. Forse perché nelle nostre aule la didattica è ancora improntata soprattutto sulla lezione frontale. Visto che è solo il 43%, rispetto al 51% totale, a dichiarare che i propri studenti lavorano sovente in piccoli gruppi durante le attività di educazione civica in classe. Un buon 71%, però, afferma che gli alunni discutono frequentemente di temi di attualità durante le ore dedicate. Peccato che si fermino sei punti percentuali al di sotto della media internazionale, che è del 77%.