ImmaFer
Autore
5 min
ragazza subisce revenge porn
Fonte: TikTok

Arianna ha 19 anni, vive a Foggia e da mesi è intrappolata in un incubo che ha varcato ogni limite: le sue immagini (contraffatte), a sfondo sessuale, dopo essere circolate in Rete, sono state affisse anche sui muri della sua città e diffuse, accompagnate da frasi sessiste, dal suo nome, dal numero di telefono e dall’indirizzo di casa.

Tutto è cominciato da uno scatto innocuo, privato, modificato senza consenso attraverso tecniche di deepfake. Ora, la sua vicenda è sotto l’attenzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio.

Indice

  1. Le immagini false e la città tappezzata
  2. Una situazione senza fine
  3. La denuncia sul web
  4. "Non sono io a dovermi vergognare"
  5. Il caso arriva alla Commissione sui femminicidi

Le immagini false e la città tappezzata

L’inizio di tutto risale a maggio. Arianna scopre la prima immagine alterata: una sua foto personale, scattata solo per sé, rubata e trasformata in un contenuto sessuale falso. Il volto è il suo, il nome anche, ma il corpo è stato manipolato digitalmente per sembrare nudo.

La foto comincia a circolare sui social e, poi, per le strade di Foggia, stampata e affissa ovunque: muri, pali della luce, tergicristalli delle auto.

Una situazione senza fine

Con il passare delle settimane, la violenza aumenta. Le immagini diventano sempre più esplicite e volgari. In una di queste, sotto al suo volto ritoccato, appare la scritta: “Contattatemi, offro servizi completi a pochi euro”. Accanto, il numero di cellulare di Arianna e l’indirizzo di casa, con tanto di piano.

"Da quel momento è iniziato l’inferno", racconta la ragazza in un video pubblicato sui suoi canali social. "Tutto questo per cosa? Non lo so, ma so che nessuno dovrebbe passare quello che sto passando io".

La denuncia sul web

"La mia vita è diventata un incubo".
Arianna ha denunciato tutto alla squadra mobile di Foggia, ma la diffusione non si è fermata. "Ho smesso di dormire bene, di uscire tranquilla. Vivo con la costante paura che davvero qualcuno mi venga a cercare, convinto che sia disponibile solo perché ha visto un’immagine falsa e violenta". 

Il culmine è stato raggiunto lo scorso 18 luglio, quando nuove immagini sono apparse in città, con frasi degradanti che la etichettano con termini offensivi. "È stata creata un’immagine sessuale falsa che però porta il mio volto, il mio corpo e il mio nome. Sono stata travolta da un’ondata di odio e violenza", dice ancora Arianna nel video, girato con la voce tremante e gli occhi lucidi. 

Il suo racconto ha scatenato una forte reazione online e ha trovato eco anche nelle istituzioni.

"Non sono io a dovermi vergognare"

La 19enne ha deciso di non tacere più, condividendo il suo vissuto per difendere se stessa, ma anche per avvertire chiunque possa ritrovarsi nella stessa situazione. "Io non ho fatto nulla di cui vergognarmi, non sono io la persona sbagliata. Lo sono le persone che hanno creato quelle immagini, chi le ha condivise, chi ha scritto quelle frasi infami. Sono loro i colpevoli, sono loro i criminali". 

Il video è così diventato un appello pubblico: "Non voglio più avere paura. Il silenzio protegge chi fa del male, non chi lo subisce. Oggi è successo a me, ma domani potrebbe toccare a tua sorella, alla tua migliore amica, a tua figlia".

@arianna_petti

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suono originale - ari

Il caso arriva alla Commissione sui femminicidi

Ad accogliere il suo appello è stata la senatrice di Fratelli d’Italia Anna Fallucchi, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio. "La conosco da quando era bambina, una ragazza per bene, molto brava a scuola, seguita dai genitori", ha dichiarato.

La vicenda, ha assicurato Fallucchi, è già all’attenzione della Commissione: "Stamattina, dopo la pubblicazione del video, ci siamo confrontati subito sul caso. Da mamma di una ragazza che ha la stessa età di Arianna, provo molta paura per la fragilità di questi giovani e per le conseguenze, che possono essere anche tragiche. È una situazione quasi horror, che solo una mente criminale può elaborare e concretizzare".

La senatrice ha poi scritto sui social: "Dietro ogni immagine falsa c’è una vita vera, c’è una ragazza che piange, c’è una famiglia che soffre".

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