
Gli effetti positivi dello sport sono ormai una certezza, tra questi ora compare anche la possibilità di migliorare il proprio apprendimento scolastico.
E un recente studio, guidato da un team di ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, dal titolo “Playing sports to shape attention: enhanced feature-based selective attention in invasion sports players”, pubblicato sulla rivista 'Psychology of Sport and Exercise', ha messo in luce un aspetto super interessante: non tutti gli sport sono uguali quando si parla di migliorare le nostre capacità di attenzione.
Alcune discipline, in particolare, sembrano avere un effetto positivo sulla nostra mente, rendendoci più pronti e concentrati.
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Gli esperimenti “sotto la lente” dei ricercatori
Ma come hanno fatto i ricercatori a capire tutto questo? Hanno messo a punto due esperimenti.
Il loro obiettivo era capire come le diverse richieste cognitive di sport differenti influenzassero due tipi specifici di attenzione: quella basata sulle caratteristiche visive (FBA) e quella spaziale (SBA).
Da una parte, osservando gli sport d’invasione, come il basket, dove squadre e giocatori si mescolano nello stesso spazio. Dall’altra, concentrandosi sugli sport “non d’invasione”, come la pallavolo, dove una rete divide i campi.
Il primo: lo sport d’invasione
Il primo esperimento ha coinvolto 20 atleti di basket (sport d’invasione) e un gruppo di controllo. Questi hanno svolto dei compiti di ricerca visiva per valutare l'attenzione basata sulle caratteristiche visive (FBA) e altri compiti per misurare quella spaziale (SBA). E i risultati sono stati sorprendenti.
Luca Bovolon, uno degli autori dello studio, spiega che “gli atleti di sport di invasione mostrano una maggiore capacità di attenzione basata sulle caratteristiche visive, mentre non sono state riscontrate differenze significative nel compito che valuta l’attenzione spaziale”.
Questo significa che il basket e sport simili allenano in modo specifico la capacità di distinguere rapidamente dettagli visivi, come i colori delle maglie dei compagni da quelli degli avversari.
Il secondo: lo sport intensivo
Per essere sicuri che non fosse un caso, i ricercatori hanno replicato lo studio con 22 giocatrici di pallavolo (uno sport non d’invasione). E qui la conferma: i risultati non hanno mostrato differenze significative nelle capacità attentive di queste atlete rispetto al gruppo di controllo.
Questo ha rafforzato l'idea che sono proprio le richieste cognitive degli sport d’invasione a modellare e affinare le capacità di attenzione selettiva, in particolare la FBA.
Come ha sottolineato Luisa Girelli, docente di Neuropsicologia e neuroscienze cognitive all’Università di Milano-Bicocca, anch'essa autrice dello studio: “Praticare sport in modo intensivo è uno dei migliori allenamenti per le nostre funzioni cognitive: gli sport d’invasione vincono sugli altri per un effetto specifico sull’attenzione selettiva basata su caratteristiche visive”.
Lo sport migliora il grado di apprendimento
Riassumendo, quindi: lo studio di Milano-Bicocca ci dice che un maggiore grado di attenzione corrisponde a un migliore apprendimento. L’attenzione è come un filtro magico per il nostro cervello: ci permette di concentrarci sulle informazioni importanti ed elaborarle al meglio.
Questo significa che dedicarsi a certi sport, non solo ci rende più agili, ma può anche aiutarci a migliorare il nostro grado di apprendimento, a memorizzare meglio e a capire più velocemente.
Un'ottima notizia, soprattutto pensando a come queste scoperte potrebbero essere usate per aiutare tutti gli studenti, magari già dalle scuole elementari, a colmare eventuali divari di apprendimento.