
Mentre imperversa la polemica tra i rettori e il Ministero sui possibili tagli al sistema universitario, gli studenti possono in parte consolarsi con borse di studio più numerose e un po’ più sostanziose.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha rivisto, infatti, al rialzo sia gli importi minimi degli assegni che i limiti reddituali oltre i quali non si può averne diritto, stanziando la cifra record di 850 milioni di euro per il sostegno agli iscritti meritevoli e con minori possibilità economiche.
Incremento degli importi delle borse di studio
Secondo un'analisi di Skuola.net, già a partire dall’anno accademico 2024/2025, agli studenti fuori sede che rispetteranno i requisiti richiesti, verranno riconosciuti almeno 7.015,97 euro: una cifra superiore di oltre 350 euro rispetto a quella attuale (per la precisione 359,45 euro). Ai pendolari, invece, andranno 4.100,50 euro (+201,06), mentre per quanti risiedono nello stesso luogo dell’ateneo - gli studenti “in sede” - ci saranno 2.827,64 euro (+144,87) cadauno.
Possibili incrementi ulteriori per studenti meno abbienti
Tali somme, poi, potranno essere ulteriormente incrementate per le ragazze e i ragazzi meno abbienti. Ma questo dipenderà dalle singole realtà regionali, in base a dei parametri stabiliti autonomamente. In tal modo, si punta a tamponare l’aumento dei prezzi al consumo che, secondo l'Istat, nell’ultimo anno si è attestato a un +5,4% di media.
Aumento dei massimali di reddito per le borse di studio
Oltre a esserci borse più “ricche”, però, tra le novità che porterà con sé il prossimo anno accademico ci saranno anche più studenti che potrebbero usufruirne. Perché, parallelamente, il MUR ha portato più in alto i massimali di reddito per entrare nella rosa dei beneficiari. Il limite dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è stato, infatti, posto a 27.726,79 euro, in un aumento di 1.420,54 euro. Il tetto dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE) è stato, invece, fissato a 60.275,66 euro, corrispondente a un incremento di 3.088,13 euro.
Risoluzione del problema degli "idonei non beneficiari"
Ma le buone notizie non finiscono qui. Sembra che si stia risolvendo pure un altro annoso problema, innato nel nostro sistema accademico: quello degli “idonei non beneficiari”, ovvero gli iscritti all’università che, pur avendo le carte in regola per accedere alla borsa, non riescono a ottenerla, fondamentalmente per carenza di fondi.
Copertura totale degli idonei per la prima volta
Secondo una nota del MUR, lo scorso anno accademico per la prima volta sono stati coperti con risorse statali tutti gli idonei, cancellando la figura del “non beneficiario”. Ma, come detto, non è sempre stato così. Il recente rapporto Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario) ricorda che nel 2012 i beneficiari erano il 75,2% degli aventi diritto; ciò significa che 1 su 4 rimaneva escluso dal sostegno.