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docente in classe alla lavagna

Può un commento sarcastico durante l’ora di matematica trasformarsi in un reato? Sì, se si tratta di oltraggio a pubblico ufficiale e se a subire l’affronto è un docente.

A Bolzano, un processo iniziato a fine giugno riaccende i riflettori su un tema scottante: il rispetto in aula e i confini tra indisciplina e illecito.

Il protagonista è uno studente, oggi 21enne, ma all’epoca dei fatti appena maggiorenne. L’altro, un insegnante di matematica con alle spalle anni di esperienza e, purtroppo, episodi simili già vissuti.

Indice

  1. Un “Bravo, bravissimo” che costa caro
  2. Un processo tra giustizia e scuola
  3. La difesa: “Non era così tremendo”
  4. Una questione di esempio per la classe

Un “Bravo, bravissimo” che costa caro

Era il 16 novembre di tre anni fa quando il professore, notando uno studente incollato allo smartphone durante la lezione, decise di intervenire. Prima un richiamo, poi una nota disciplinare. La risposta del ragazzo? Un ironico e provocatorio "Bravo, bravissimo". A seguito di questo e altri comportamenti l’insegnante, esasperato, ha deciso di sporgere denuncia.

Il caso è approdato così in tribunale a Bolzano il 25 giugno scorso. La difesa ha chiesto di chiudere tutto con un risarcimento danni, ma il docente, come riporta il 'Corriere dell'Alto Adige' ha dichiarato: "Accettare il risarcimento dallo studente che mi ha offeso? Ci sto pensando".

Un processo tra giustizia e scuola

Dopo la denuncia, nel 2023 era arrivato un primo decreto penale di condanna: 4.500 euro di multa per il giovane. Ma il ragazzo, difeso dall’avvocato si è opposto. Il procedimento è diventato un processo ordinario, in attesa di capire se ci sarà o meno un accordo. La prossima udienza è prevista per ottobre. Intanto, si è saputo che la scuola ha già ricevuto un risarcimento simbolico di circa 100 euro.

Il docente, che ha chiesto l’anonimato, tiene però il punto: "L’oltraggio risalente a tre anni fa non era un fatto isolato…erano accaduti episodi anche più gravi  sia a me che ai miei colleghi".

La difesa: “Non era così tremendo”

Dal canto suo, la difesa minimizza. Secondo l’avvocato del ragazzo non si sarebbe trattato di un gesto così grave: "L’episodio non era così tremendo, l’allora studente ha ricevuto la nota e lui ha reagito senza offendere il docente". Aggiungendo anche che il ragazzo ha delle difficoltà certificate.

Una questione di esempio per la classe

Il professore, però, insiste sull’aspetto educativo e quando gli si chiede se prova rabbia per quanto accaduto, risponde con amarezza: "Se ripenso a questi fatti, non provo rabbia ma avverto un sentimento di rammarico perché negli istituti continuano a succedere questi episodi fuori dalla legalità. La scuola è un ambiente in cui le leggi devono essere rispettate così come fuori dagli istituti".

Data pubblicazione 2 Luglio 2025, Ore 15:29 Data aggiornamento 2 Luglio 2025, Ore 16:42
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