1. Boom di acquisti su 18app, ma il bonus si usa per vacanze e concerti pop

    Dopo l’allarme di alcune settimane fa, i neo-maggiorenni cominciano a usare il bonus di 500 euro. Sono 30 i milioni di euro spesi sinora. Poca cultura nel carrello della spesa. Ma tantissimi 18enni non si sono ancora iscritti.
    Marcello G.

    di Marcello G.

  2. Sesso e millenials: l'informazione passa dal web

    Dalla ricerca di notizie sulla sessualità, l’amore e la contraccezione, i nativi digitali tra i 12 e i 24 anni preferiscono googlare le notizie in rete solo dopo informarsi tramite scuola e professionisti della salute.
    MariFrancesca

    di MariFrancesca

  3. Ragazzi disperati, il parere della psicologa: è un dolore che dura da anni

    Assieme alla psicoterapeuta Maura Manca, direttrice del portale Adolescienza.it, abbiamo cercato di comprendere le cause che possono portare un ragazzo a togliersi la vita. Cercando anche di individuare le possibili contromosse.
    Marcello G.

    di Marcello G.

  4. Italia paese dei ‘mammoni’? Sì, ma gli altri non stanno tanto meglio

    Secondo l’ultimo Rapporto Ocse, nel nostro Paese l’80% degli under30 vive ancora a casa con i genitori. Ma l’Italia non è da sola: la crisi economica ha peggiorato le cose in molti Paesi europei. Unica eccezione: la Scandinavia.
    Marcello G.

    di Marcello G.

  5. Giovani e suicidio, troppi i casi nelle ultime settimane: è allarme?

    Negli ultimi giorni la cronaca ha portato alla ribalta diversi casi di suicidio e tentato suicidio che hanno come protagonisti ragazzi e ragazze.
    Marcello G.

    di Marcello G.

  6. Droghe leggere, quanto sono diffuse tra i più giovani?

    Tanto consumo e pochi controlli. Questa la fotografia scattata da un sondaggio di Skuola.net che ha interpellato 2600 studenti
    manliogrossi

    di manliogrossi

  7. Dopo il diploma, lavorare o studiare? A deciderlo è il voto di maturità

    Secondo l’ultimo rapporto Almalaurea c’è un legame tra il punteggio degli esami di stato e le scelte sul proprio futuro. All’università si iscrive soprattutto chi andava bene a scuola. Chi, invece, aveva voti bassi preferisce cercare subito lavoro.
    Marcello G.

    di Marcello G.