
Giulia (nome di fantasia) è una ragazza di 12 anni che frequenta le scuole medie in un paese della provincia di Salerno. Durante una lezione, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, ha scritto un tema che racconta la sua esperienza di violenza domestica. "Quando una donna viene picchiata dalla persona che ama - riporta il 'Corriere del mezzogiorno' dalle parole di Giulia - il dolore che ha dentro nessuno lo può capire. Ma dove sono i ministri, dove sono le forze dell'ordine!?".
Le sue parole molto lucidamente riflettono una realtà drammatica che ha segnato la sua vita già dall'età di dieci anni, quando ha assistito ai maltrattamenti subiti dalla madre per mano del padre.
La violenza raccontata dalla giovane
Nel tema, Giulia ha riportato l'esperienza vissuta su pelle: "Papà ha provato a uccidere mamma". Queste parole, riportate dal 'Corriere del mezzogiorno', raccontano con lucidità un momento di estrema violenza che ha segnato la vita della ragazza e della sua famiglia. La giovane ha provato più volte a proteggere la madre, facendo esperienza di una violenza che le hanno tolto la possibilità di essere una bambina. Dopo il tentato omicidio, il padre di Giulia è stato arrestato, ma questo non ha fatto che aggiungere un ulteriore trauma per la giovane, che ora deve affrontare la paura di essere separata dalla madre e di finire in una struttura.
La disillusione di una giovane vittima
Giulia, nel suo tema, lascia emergere un profondo senso di disillusione. La sua esperienza di violenza domestica, che dura ormai da due anni, l'ha portata a una visione cinica del sistema legale. Secondo lei, la denuncia da parte delle donne contro la violenza domestica è "una battaglia persa". Il suddetto quotidiano riporta le sue parole disilluse: "Penso...a cosa serve tutto questo che fanno nella giornata della violenza sulle donne. Per me a questo punto è solo una perdita di tempo. Sto scrivendo questa lettera con le lacrime agli occhi. Sono stanca di tutto questo."
La paura di un futuro incerto
Giulia esprime anche la paura per il futuro, quella di essere separata dalla madre. "L'ultima cosa che sono venuta a sapere negli ultimi giorni è che mi chiuderanno in una struttura", aggiunge, "Ma loro non sanno che senza mia mamma io sono nulla ma lo so che se andrò a parlare con il giudice le mie parole andranno al vento. Com'è andata a finire? Che ora è mia mamma che non è buona a fare la mamma?!".
Il tema di Giulia termina con un appello scritto in maiuscolo. "Basta violenza". Due semplici parole pregne di intensità e sofferenza. Un grido di aiuto.