
Overdose da tecnologia? Isolamento sociale? Niente del genere. Si tratta di un fenomeno che in realtà in Giappone esiste nella quotidianità di tutti i giorni: le chiacchiere, anche fossero solo convenevoli, vengono ridotte all'osso in molti ambienti sociali. E' una questione di rispetto, a volte di decenza, e in generale di buon costume.
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In Giappone la parola è sacra
In Giappone il dibattito è aperto da tempo: l'utilizzo della tecnologia ha cambiato radicalmente i rapporti interpersonali, con le manifestazioni più evidenti nelle fasce di età più giovani. Anche nel Sol Levante infatti l'utilizzo degli smartphone è eccessivo ma con un'eccezione degna di nota: nessuno li utilizza per chiamate o per messaggi vocali. Si tratta di una questione di decoro e rispetto. In Giappone, infatti, parlare al telefono in giro ha la stessa valenza di mangiare per strada: un gesto ritenuto volgare, in quanto causa di disturbo agli altri, sia a livello acustico sia per l’abbassamento dell’attenzione. Ma, va precisato, non si tratta di un divieto per legge, bensì di buon senso. Al riguardo, è indicativa la quotidianità a bordo dei mezzi di trasporto: il treno, per esempio, è considerato un luogo sacro per poter svolgere le proprie mansioni. Lavorare, studiare, ma anche riposare: tutte attività difficili da mettere in pratica con il sottofondo di una telefonata, o mentre qualcun altro registra un messaggio vocale.
Una generazione silenziosa sul posto di lavoro
Una regola non scritta con cui convivono anche i giovani che nel tempo libero utilizzano i canali di messaggistica per chattare con amici e conoscenti. Tuttavia, gli effetti di questo dogma sociale presentano il conto a ragazze e ragazzi sul posto di lavoro. Lo studio della società ha infatti messo in evidenza come il fenomeno rechi non poche difficoltà ai ventenni e ai trentenni in ambito lavorativo. ”Mi prende l’ansia quando squilla e devo rispondere”, ”Non so cosa aspettarmi dall’altra parte”, sono solo alcune delle risposte al sondaggio fornite da impiegati, dipendenti, funzionari e lavoratori autonomi.Ma soprattutto la lamentala più frequente è che ”ciò che si può risolvere con due scambi di e-mail, si trasforma in una conversazione di un quarto d’ora”. È quindi soprattutto la perdita di tempo a pesare e l’ansia di non riuscire a comunicare bene con un superiore, anche se quest'ultima, come abbiamo visto, scaturisce da fattori sociali esterni.