
“È un Fight Club. Non parliamo di Fight Club”, ha detto David, un ex dipendente, all'edizione statunitense di ‘Wired’. “Qualsiasi cosa venga pubblicata su questo progetto, ne vengono a conoscenza immediatamente”.
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La segretezza dietro al progetto
Nessuno dovrebbe sapere niente, dicevamo, eppure tutti sanno che dietro a quel muro c’è un progetto che porta la firma di Mark Zuckerberg. Il miliardario, fa sapere ‘Fanpage’, ha infatti acquistato il terreno nel 2014 per costruire un gigantesco complesso di oltre 500 ettari. L’obiettivo è quello di fare spazio a un bunker post apocalittico, con tanto di scorte alimentari ed energetiche, a cui sarà possibile accedere attraverso botole e porte segrete, resistenti persino alle esplosioni.La domanda, a questo punto, arriva spontanea sulla bocca di molti: perché uno degli uomini più ricchi del mondo sta costruendo un bunker? Che dietro a questo progetto tanto ambizioso ci sia un’imminente fine del mondo (“l’Evento”, come viene chiamato nei club dei miliardari)? Una paura che pare richiamare il film “Il mondo dietro di te”, appena uscito su Netflix.
La città sotterranea di Zuckerberg
In ogni caso, poco è trapelato sul progetto di Zuckerberg. Le informazioni che si hanno in merito sono state ricostruite tramite le varie testimonianze anonime fornite dagli ex dipendenti e dai documenti giudiziari presi in analisi dalla rivista ‘Wired’. Da quello che emerge sembra proprio che Zuckerberg l’abbia pensata in grande dato il programma di costruire una vera e propria cittadina sotterranea, come mostrano i documenti della pianificazione. La porta di accesso è in metallo e cemento, simile a quelle presenti nei rifugi antiaerei.Inoltre, nel progetto del complesso sono contemplati ben dodici edifici con 30 camere da letto e altrettanti bagni, più una sala conferenze, cucine mastodontiche e uffici. Ma anche gli spazi per l'intrattenimento non mancheranno, tra piscine, saune e campi da tennis. Passando all’area boschiva, sono previste 11 case sugli alberi collegate tra loro con ponti fatti di corda. Stando ai documenti, il complesso sarà del tutto autosufficiente grazie ai serbatoi d’acqua, un sistema di pompaggio, oltre ad allevamenti e piantagioni. Insomma, Zuckerberg non sembra aver badato a spese: si tratta infatti di una delle proprietà più costose al mondo, per un totale di 270 milioni di dollari.
I bunker dei miliardari per prepararsi all’Evento
Non si tratta certo di un caso isolato. In realtà, sono diversi i magnati che hanno costruito e che stanno attualmente costruendo rifugi su isole remote. Basti pensare che Reid Hoffman, fondatore di LinkedIn, ha rivelato al ‘New Yorker’ che almeno il 50% degli individui più ricchi della Silicon Valley ha pianificato un rifugio in previsione dell’apocalisse. Ad esempio, Jeff Bezos, il Ceo di Amazon, ha investito in due ville del valore di 147 milioni di dollari sull'isola di Indian Creek, in Florida. Larry Ellison, il miliardario di Oracle, ha acquisito una proprietà sull'isola hawaiana di Lanai, al largo della costa di Maui. Anche il fondatore di Alibaba, Jack Ma, il co-fondatore di PayPal, Peter Thiel, il regista di Hollywood James Cameron e il guru finanziario William Foley hanno realizzato i propri bunker post apocalittici.Come illustrato dal teorico dei media Douglass Rushkoff nel suo libro “Survival of the Richest”, fa sapere ‘Fanpage’, sono molti i miliardari preoccupati per ciò che viene appunto chiamato “l’Evento”: “Questo è il loro eufemismo per definire il collasso ambientale, i disordini sociali, un’esplosione nucleare, una tempesta solare, una virus inarrestabile o un attacco informatico dannoso che potrebbero distrugge tutto”. Scrive ancora Rushkoff: “Hanno la convinzione che con abbastanza denaro e tecnologia, gli uomini ricchi possono vivere come dei e trascendere le calamità che colpiscono tutti gli altri”.