ImmaFer
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parola vibe coding

Il Collins Dictionary ha scelto “vibe coding” come parola dell’anno 2025. L’espressione, coniata dall’ex direttore di Tesla Andrej Karpathy, descrive un nuovo modo di sviluppare software grazie all’intelligenza artificiale: un metodo che consente di generare codice partendo da semplici istruzioni, adottando un linguaggio naturale.

Indice

  1. Da dove viene la parola
  2. Su cosa è basata la scelta
  3. Il ruolo dell'IA sullo sviluppo software

  4. Le altre parole selezionate

Da dove viene la parola

Il "vibe coding" rappresenta un’evoluzione nel modo di creare siti web e applicazioni. In pratica, invece di scrivere manualmente ogni riga di codice, basta fornire all’IA un prompt testuale che descrive il risultato desiderato: l’intelligenza artificiale si occupa del resto, producendo il codice necessario. Un processo che permette a chiunque, almeno in teoria, di dare vita a un progetto digitale senza possedere competenze tecniche avanzate.

Su cosa è basata la scelta

Per individuare la parola dell’anno, il Collins Dictionary si è basato sul Collins Corpus, un archivio che raccoglie oltre 24 miliardi di parole provenienti da social network, articoli e fonti mediatiche.

La scelta di “vibe coding” riflette, secondo il dizionario, “il modo in cui la tecnologia AI sta ridefinendo la creatività e la produttività, rendendo accessibili a molti strumenti che prima richiedevano competenze altamente specializzate”.

Il CEO del Collins, Alex Beecroft, ha sottolineato come il termine “riflette un cambiamento linguistico e culturale profondo, il punto di incontro tra autenticità umana e automazione intelligente”.

Il ruolo dell'IA sullo sviluppo software


Secondo i dati di 'GitHub', la piattaforma che consente agli utenti di condividere i propri progetti di coding, nel 2025 oltre il 46% del codice generato sul portale proviene da strumenti di intelligenza artificiale, con un incremento di più del 15% rispetto al 2024.

Un numero che mostra quanto il vibe coding stia trasformando il lavoro degli sviluppatori: l’IA non solo genera linee di codice, ma suggerisce correzioni, ottimizza funzioni e gestisce interi repository in autonomia. Le grandi aziende tecnologiche stanno già integrando agenti intelligenti capaci di automatizzare interi flussi di lavoro.

Le altre parole selezionate

Accanto a “vibe coding”, il Collins Dictionary ha valutato però anche altre espressioni che raccontano le nuove tendenze linguistiche e culturali. Tra queste, “biohacking”, ovvero la pratica di modificare i processi biologici del corpo per migliorare salute e longevità; “clanker”, termine che fa riferimento ai robot dell’universo di Star Wars; “glaze”, usato per descrivere l’atto di adulare qualcuno in modo eccessivo; “aura farming”, che significa dimostrare il proprio carisma; “taskmasking”, ossia fingere di essere produttivi al lavoro; e “coolcation”, che descrive le vacanze in località dal clima fresco.

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