Carmine Zaccaro
di Carmine Zaccaro
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Le 5 cose che mandano in crisi i tesisti

La tesi è dietro l’angolo. Gli studenti alle prese con la scrittura del lavoro finale per la propria laurea triennale o magistrale sono una schiera infinita. Tra di loro serpeggia l’ansia e la paura di riuscire a finire in tempo e non tradire le aspettative del relatore e le illusioni di amici e parenti pronti con fiori e spumante.

Ma quali sono le 5 cose che impediscono davvero ai tesisti di mantenere calma e sangue freddo?

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5. La scelta dell’argomento

Le 5 cose che mandano in crisi i tesisti

La decisione più dura è sempre lei, la materia da scegliere. Si susseguono giorni e notti insonni, ore interminabili a rimuginare su quell’unico argomento che non sarà mai usato nella tesi. Finalmente si giunge all’idea geniale dalle argomentazioni valide, la solida teoria che sarà smontata in ogni punto dal relatore, immancabilmente.

4. Il blocco dello scrittore

Le 5 cose che mandano in crisi i tesisti

L’argomento è scelto, il professore vi ha indicato le norme redazionali da seguire, e ci siete solo voi, il pc e quella tastiera silenziosa e beffarda che vi guarda e aspetta di essere calcata e percossa dalle vostre tenere dita e dalle vostre decise soluzioni. Peccato che il foglio bianco con sfida vi guarderà prendendosi gioco di voi. La sindrome da foglio bianco vi colpirà irrimediabilmente.

3.L’insostituibile irreperibilità del relatore

Le 5 cose che mandano in crisi i tesisti

Più difficile della tesi stessa è la scelta del relatore, o meglio lui stesso in carne ed ossa. La specie a cui appartiene il relatore è tra le più misteriose e imprendibili. Si aggira per l’università in giacca e borsa vecchio stile, un ombra tra i corridoi, protagonista di seminari e laboratori ma figura evanescente durante i colloqui con gli studenti impanicati dalla tesi finale.

2.Un libro su mille ce la fa

Le 5 cose che mandano in crisi i tesisti

I libri. Quanti se ne apriranno, quanti se ne sfoglieranno in cerca della citazione perfetta, della frase efficace e lunga al punto giusto da riempire almeno metà pagina di tesi che insieme alla formattazione e al numero del carattere svolterà le “centoventipagine di tesi”. Ma quanti libri si perderanno e quanti non se ne troveranno in quella polverosa biblioteca di provincia, dove è custodito il manoscritto intonso che il vostro relatore vi ha suggerito.

1.Non farmi quella domanda

Le 5 cose che mandano in crisi i tesisti

«Come va la tesi?» Fateci l’abitudine, diventerà un mantra, come la frase dei parenti durante le feste che ti chiedono «come va l’università» e «gli esami» e tu vorresti dirgli «bene! tutto ok!», ma in realtà nella tua mente scorrono le immagini delle feste e delle cene a casa dove tutto hai fatto meno che studiare. Ma non importa, alla fine farai un bel respiro e risponderai: «Procede, spero di laurearmi a Marzo»