ImmaFer
Autore
3 min
Ragazza giapponese
Fonte: wander-lust.nl


Una stazione isolata tra le nevi dell’isola di Hokkaido, all’ombra del monte Takayama, che sembra più una baracchetta di legno che un punto di transito ferroviario. Nella sala d’attesa, qualche manga usurato, un post-it con un numero di emergenza e il vento gelido che passa tra le finestre fatiscenti. È qui che ogni mattina alle 7:15 una ragazza di diciassette anni, Kana, per anni è salita sul treno che la portava al Liceo e, poi, all'università. L’unica passeggera regolare a salire alla fermata Kyu-Shirataki.

Indice

  1. Un servizio unico per un’unica studentessa
  2. Un gesto che ha conquistato il web
  3. La chiusura delle stazioni rurali tra numeri e sentimenti
  4. Un simbolo di attenzione ai cittadini
  5. Una favola tra realtà e immaginazione

Un servizio unico per un’unica studentessa

La stazione, che la Japan Railways Hokkaido avrebbe dovuto chiudere già molto tempo prima, insieme ad altre tre sulla stessa linea, è rimasta invece operativa fino al giorno in cui Kana si è laureata.

La giovane ha rappresentato per anni l’unica utenza regolare della fermata. Ogni mattina e ogni pomeriggio, quindi, il treno si fermava lì per venti secondi solo per permettere alla studentessa di salire e scendere tra i fiocchi di neve.

Un gesto che ha conquistato il web

La notizia ha fatto il giro del mondo, rimbalzando sui social media. Un utente ha immaginato una vera e propria storia da romanzo: un ragazzo che la osserva dal treno, sogna di avvicinarla, e un giorno deve dire addio alla ragazza e alla sua fermata, scomparsa insieme al freddo della neve.

La chiusura delle stazioni rurali tra numeri e sentimenti

Dietro la fiaba, però, c’è anche una realtà più concreta: il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione hanno reso molte fermate rurali poco sostenibili. Il treno non viaggiava "solo" per Kana: effettuava semplicemente uno stop aggiuntivo su una linea già operativa.

Un simbolo di attenzione ai cittadini

La storia della stazione Kyu-Shirataki ha così conquistato l’attenzione internazionale. Per molti, rappresenta un esempio di cura e attenzione verso i cittadini, un gesto piccolo ma significativo in un Paese noto per la precisione e il senso di comunità. La fermata per un’unica studentessa racconta anche di un mondo che sta scomparendo, ma che conserva un certo fascino nostalgico e poetico.

Una favola tra realtà e immaginazione

Chi guarda le foto e i video della giovane sul binario vede un momento sospeso nel tempo, simile a un racconto di Haruki Murakami o Banana Yoshimoto, o a un film di Miyazaki. La locomotiva fumante, la sciarpa rossa, la neve che scende lenta: per venti secondi ogni giorno, la realtà si trasforma in una piccola favola, il simbolo di una scuola, di un viaggio e di un Paese che ancora riesce a fare un piccolo miracolo per i suoi cittadini.

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