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Quanto tempo ci vorrà per dire addio ai combustibili fossili e vivere in un mondo alimentato solo da fonti rinnovabili? Una domanda che ci poniamo sempre più spesso, mentre l’urgenza del cambiamento climatico bussa alla porta di governi, imprese e cittadini.

A fare chiarezza è Miriam Frigerio, Head of Brand and Communication di Sorgenia, intervistata nel consueto appuntamento settimanale su TikTok con la rubrica Like a Pro(f), con cui Skuola.net mette a confronto gli studenti con i migliori professionisti dei rispettivi campi lavorativi.

@skuolanet

Quanto tempo ci vorrà per completare la transizione energetica? Una domanda che sembra semplice, ma la risposta è ben più complessa di quanto si possa immaginare. Lo abbiamo chiesto a Miriam Frigerio, Head of Brand and Communication di Sorgenia, in questo nuovo episodio di Like a Pro(f). La risposta infatti oggi non c’è: perché di energia elettrica abbiamo bisogno sempre, mentre il sole o il vento non sono sempre disponibili. E l’energia elettrica non è facilmente “immagazzinabile”, per cui al momento non è possibile ipotizzare una data per un passaggio totale alle rinnovabili. Però diamoci tempo: abbiamo iniziato a usare l’energia da fonti fossili con la rivoluzione industriale ma solo da poco più di vent’anni stiamo imparando a produrla in modo strutturato da fonti rinnovabili. Di tutto questo – e di molto altro – la nostra ospite parla nel podcast Traiettorie -https://www.youtube.com/playlist?list=PLJYewsDBwdhXRfmEvTIJRh76Em87sD0DC energia #sostenibilità #transizioneenergetica

suono originale - Skuola.net - Skuola.net

Indice

  1. Un percorso iniziato da poco
  2. Il nodo dello stoccaggio dell’energia
  3. Tre direzioni per andare avanti
  4. Informarsi per capire il cambiamento

Un percorso iniziato da poco

"Non lo so", risponde senza timore Frigerio quando le si chiede di dare delle tempistiche precise entro cui verrà completata la cosiddetta transizione energetica. Ma una proiezione può comunque essere fatta: "So che abbiamo iniziato a usare energia prodotta da fonti fossili con la rivoluzione industriale. Mentre abbiamo iniziato a usare in modo strutturato e ‘industrializzato’ l’energia prodotta da fonti rinnovabili 20/25 anni fa".

Un confronto che mette nella giusta prospettiva gli ipotetici tempi della transizione: due secoli di sviluppo legati al carbone, al petrolio e al gas naturale contro appena due decenni di energia pulita. “Abbiamo fatto un percorso importante", aggiunge, "ma ancora non siamo in grado di soddisfare al 100% il nostro fabbisogno di energia solo con una produzione rinnovabile”.

Il nodo dello stoccaggio dell’energia

La vera sfida, secondo l'esperta, è oggi nella capacità di conservazione: “In questo momento abbiamo un grande problema: non siamo in grado di conservare l’energia che produciamo e di tenerla a disposizione per quando ci serve”, fa notare.

Un esempio pratico può aiutare a chiarire la difficoltà: “In una notte senza vento, per gli ospedali o banalmente il frigorifero di casa non si può usare energia prodotta da fonte eolica o fonte fotovoltaica”.

Senza sistemi di accumulo efficienti, anche la produzione rinnovabile più avanzata rischia, perciò, di non bastare nei momenti di maggiore bisogno.

Tre direzioni per andare avanti

Cosa possiamo fare allora per accelerare il cambiamento? Frigerio individua alcune priorità: “Direi che possiamo fare tre cose: le aziende devono continuare a investire; chi sviluppa le tecnologie deve continuare a fare ricerca e sviluppo, e credo che non ci vorranno ancora molti anni; e noi tutti possiamo iniziar a usare l’energia con la consapevolezza che è un bene fondamentale e prezioso, che non va in nessun modo sciupato”.

Un invito a unire sforzi industriali, scientifici e quotidiani per rendere concreto il passaggio verso un futuro a basse emissioni.

Informarsi per capire il cambiamento

L'esperta conclude ricordando un progetto pensato proprio per diffondere conoscenza su questi temi: “Per parlare di questi argomenti e di altri argomenti altrettanto importanti per il nostro futuro, con Sorgenia abbiamo prodotto un podcast che si chiama ‘Traiettorie’, dove trovare delle informazioni interessanti”.

Un modo per continuare a interrogarsi e per capire quanto siamo lontani (o vicini) dal compiere davvero la transizione energetica.

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