
Si può avere voglia di fare sesso e non provare piacere. E, ancora più destabilizzante, si può vivere un rapporto come positivo senza arrivare all’orgasmo.
Un’idea che probabilmente cozza contro una narrazione dominante, fatta di performance da centrare e finali obbligatori. E invece il corpo non funziona così. Il desiderio non coincide automaticamente con il piacere, e il piacere non è sempre sinonimo di orgasmo.
È da qui che parte la riflessione: un rapporto deve per forza “arrivare” da qualche parte per essere valido? E cosa succede quando non succede?
A rispondere è Monica Calcagni, ginecologa e med-influencer tra le più seguite in Italia, ospite di "TikDoc", il format di Skuola.net che porta professionisti ed esperti a confrontarsi con le domande che i più giovani si pongono davvero, ma che spesso non hanno il coraggio di fare agli altri.
@skuolanet Desiderio ≠ org*smo: facciamo chiarezza A volte può sembrare scontato, ma a qualcuno può essere utile sentirselo ripetere: “avere voglia” di qualcuno non significa automaticamente che il corpo risponderà con il piacere massimo. Si può desiderare intensamente un momento di intimità, ma le variabili sono, appunto, variabili e per qualche motivo l’apice potrebbe non arrivare. Ma la vera domanda è: è davvero un problema? No! E sai perchè? Perchè possiamo godere della connessione, del contatto e del percorso, anche senza raggiungere il traguardo dell'org*smo. La sessualità non è una gara di velocità, non è una performance, né un compito da portare a termine. È piacere, è vivere un momento di connessione in ogni sua sfumatura. E a te è mai capitato di goderti il momento anche senza "l'apice"? Parliamone nei commenti #educazionesessuale #educazione #sessualità #coppia
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Voglia e piacere non sono sinonimi
Uno dei punti su cui Monica Calcagni insiste è la distinzione netta tra desiderio e piacere. “Avere voglia non vuol dire necessariamente provare piacere”, spiega, mettendo un punto alla narrazione che vede il desiderio tutto improntato al raggiungimento dell’apice fisico.
Perché, sottolinea, l’assenza del climax finale non significa che l’esperienza sia negativa o che non ci sia coinvolgimento. Il piacere può esserci anche senza orgasmo, e ridurre tutto a all’esito dell’atto rischia di trasformare l’intimità in una prestazione invece che in un’esperienza condivisa.
L’orgasmo non è un obbligo
Ma quindi: può avere luogo un rapporto sessuale soddisfacente senza raggiungere l’orgasmo? “Assolutamente sì”, chiarisce la ginecologa.
Secondo Calcagni, il punto non è “mancare” qualcosa, ma normalizzare la varietà delle risposte del corpo.
Un rapporto può essere soddisfacente, coinvolgente, desiderato anche senza arrivare all’orgasmo. Spostare l’attenzione solo sul risultato finale rischia di far perdere di vista tutto il resto: le sensazioni, la connessione, il benessere.
Una consapevolezza che, soprattutto tra i più giovani, può fare la differenza nel vivere la sessualità con meno ansia e più libertà.